Quattro dei 32 migranti salvati ieri sera, dopo che erano finiti in acqua perché il barchino di ferro sul quale viaggiavano verso Lampedusa è affondato, sono stati portati, subito dopo l'approdo a molo Favarolo, al Poliambulatorio. Le emergenze mediche erano dovute allo stato di ipotermia e al fatto che qualcuno aveva bevuto acqua di mare. Appena venerdì, altri 40 migranti - fra cui 7 donne e un bambino - sono stati salvati dopo che la loro imbarcazione si è ribaltata a 40 miglia dalla costa di Lampedusa. Tre i dispersi che, secondo le ipotesi, potrebbero essere rimasti imprigionati nello scafo del natante.
Intanto i team di Medici senza frontiere a bordo della Geo Barents hanno effettuato una seconda operazione di salvataggio: 90 persone, di cui oltre 35 minori e 5 donne, che viaggiavano su un gommone. A bordo ci sono adesso 164 sopravvissuti, tra cui 14 donne e circa 50 minori non accompagnati. Il più piccolo di loro ha soli 10 anni. E un'operazione di soccorso è stata condotta dalla Humanity 1 e dalla Louise Michel in acque internazionali al largo della Libia: 103 persone sono state recuperate a bordo.
Durante l'intervento, informano le ong, le navi umanitarie sono state "assaltate verbalmente" dall'equipaggio - armato con una mitragliatrice - di una motovedetta libica arrivata sul posto.
(ANSAmed).