Così come simboleggia la voglia di ripartire la mostra dell'illustratore veneziano Lucio Schiavon, 'Levante', ospitata proprio da una torre veneziana medievale nel centro di Rovies.
Un'operazione curata da Myth Euromed e, in loco, dal ricercatore Dimitris Georgiou, patrocinata dall'Ente ellenico per il turismo e che ha il supporto dell'Ambasciata d'Italia e dell'Istituto italiano di cultura di Atene, il cui direttore Francesco Neri è intervenuto all'inaugurazione. Il suo saluto, così come i vari interventi, hanno ricordato il profondo legame di questi luoghi con la Serenissima, ma anche con l'Italia di oggi. I ritratti di personaggi storici veneziani di Schiavon, con il loro tratto contemporaneo, ben raccontano come le due culture continuino a parlarsi e come il contributo 'veneziano' sia oggi simbolicamente rilevante per lasciarsi alle spalle i fuochi del 2021. La mostra itinerante, che a ogni tappa si arricchisce di una nuova immagine, aveva debuttato in giugno a Corfù: a Rovies grazie a Levante riapre dopo anni la torre medievale, appartenente alla locale famiglia Papadopoulos, "L'Eubea settentrionale racchiude in sé un panorama infinito di eccellenze e patrimonio culturale, che spazia dall'antichità all'archeologia industriale - spiega Georgiou - Un territorio da scoprire con lentezza, all'insegna della sostenibilità, attraverso esperienze come 'dal mare alla tavola' e degustazioni a km0. Il tutto immersi in un paesaggio culturale e naturale unico, tra borghi marittimi, uliveti e boschi di montagna. Miele, melograno e l'oliva di Rovies DOP, insieme al pesce di cui il golfo Euboico è ricchissimo, sono solo alcune delle eccellenze del nostro territorio".
La zona punta dunque su un'offerta variegata e ancora tutta da scoprire, accanto ai segnali culturali, in particolare dagli italiani, in questa parte della grande isola a est di Atene solo il 3% dei visitatori stranieri, secondo gli operatori economici locali.
Sotto ai boschi distrutti - nel rogo, raccontano a Rovies, è andata in fumo anche la 'Sposa', un ulivo di 2.500 anni - il verde torna intanto farsi vedere, altro segno beneagurante, lungo coste rocciose che oltre il piccolo villaggio portuale di Limni precipitano in mare ospitando piccole spiagge di ciottoli dove solo capre selvatiche che si arrampicano sulle scogliere riescono ad arrivare. Di fronte, allevamenti di spigole ed orate e nasse per scampi e mazzancolle punteggiano il golfo, dove non è raro incontrare banchi di delfini. Una Grecia lontana dall'immagine 'cicladica', ma non meno ricca di meraviglie. E sorprese. (ANSAmed).