VICENZA - Si è aperta al pubblico la mostra 'I creatori dell'Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone', ospitata all'interno della Basilica Palladiana di Vicenza.
La rassegna è già stata considerata da alcuni critici come una delle rassegne sull'Egitto più importanti mai realizzate a livello internazionale. In mostra sono esposti 180 reperti originali, 160 provenienti dal Museo Egizio di Torino e 20 dal Louvre di Parigi, tra i quali statue, sarcofagi, papiri, bassorilievi, stele scolpite e dipinte, anfore, amuleti, strumenti musicali, che permettono di ricostruire la vita quotidiana degli abitanti di Deir el-Medina. Molti dei manufatti, quali fusaiole, cesti, spatole venivano usati ogni giorno dalle persone per svolgere le loro attività quotidiane.
Di grande interesse si rivelano i numerosi "ostraka", frammenti di vasi o schegge di pietra utilizzati dagli Egizi per esercitarsi, come su una sorta di 'tablet' contemporanei, nella scrittura e nel disegno. I testi tramandati sono di varia natura: da documenti amministrativi ed economici a scritti di carattere religioso o letterario, poesie d'amore e lettere private. In esposizione anche disegni di scorci più intimi, come l'"ostrakon" che raffigura una scena di allattamento o quello che rappresenta due donne intente a ingioiellarsi all'interno delle loro stanze. L 'esposizione, che chiude un percorso culturale voluto dal sindaco Francesco Rucco e dall'assessore Simona Siotto, è curata dal Direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, nato e cresciuto a Vicenza dove ha frequentato il liceo Pigafetta. Al suo fianco hanno lavorato nei mesi scorsi la docente di Egittologia del Politecnico di Milano, Corinna Rossi, e gli egittologi e curatori del Museo Egizio, Cédric Gobeil e Paolo Marini. La grande mostra sull'Egitto, che resterà aperta per quasi cinque mesi sino al 7 maggio 2023, apre i battenti nell'anno in cui vengono celebrati gli anniversari di due avvenimenti fondamentali per la storia dell'Egittologia: i 200 anni dalla decifrazione dei geroglifici da parte di Champollion e il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon.
Nella rassegna il Museo Egizio cura, per la prima volta in Italia, un progetto espositivo "al di fuori del museo", presentando una straordinaria selezione di reperti e sviluppando un tema centrale per gli studi egittologici.