Otranto (LE) – Guerra, cooperazione internazionale, approvvigionamento energetico, tensioni nel Mare Nostrum: sono alcuni dei temi che saranno trattati dalla XV edizione del Festival Giornalisti del Mediterraneo, che si svolgerà a Otranto dal 6 al 9 settembre prossimi. Le prime tre serate saranno dedicate ai panel di discussione cui prenderanno parte, come sempre, giornalisti, in particolare inviati di guerra, istituzioni ed esperti di dinamiche internazionali. Tra gli ospiti che hanno confermato la loro partecipazione: Dario Giacomin, Ammiraglio di Squadra della Marina Militare e rappresentante italiano presso i comitati militari di NATO e UE; Marco Peronaci, ambasciatore presso la rappresentanza permanente d'Italia presso la NATO; Ghazal Afshar, presidente dell’associazione Giovani Iraniani in Italia.
La serata conclusiva, quella del 9 settembre, sarà come di consueto dedicata alla consegna dei Premi Caravella. Questa la rosa dei primi nomi insigniti del riconoscimento: Angelo Macchiavello (inviato reti Mediaset); Niccolò Zancan (La Stampa); Corrado Zunino (La Repubblica); Angela Bipendu, suora medico impegnata nel soccorso migranti; monsignor Dario Viganò, presidente della Fondazione MAC - Memorie Audiovisive del Cattolicesimo - e vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali; Chiara Proietti D'Ambra (Piazzapulita); Alice Martinelli (Le Iene).
"Attraverso il Festival si conferma ancora una volta il ruolo di Otranto come agorà nella quale la discussione, che si alimenta di altissime competenze ed esperienze maturate sul campo, punta a stabilire e rafforzare un dialogo che oggi è più che mai necessario. Le sponde del Mediterraneo sono un concentrato di culture, storie, valori che rappresentano una ricchezza straordinaria, un patrimonio inestimabile che va valorizzato in un'ottica di pace e dialogo", commenta il sindaco di Otranto, Francesco Bruni.
Aggiunge Tommaso Forte, giornalista ed event manager del festival, organizzato con il contributo di Leda Cesari e Rosaria Bianco: "I tempi complicati che viviamo necessitano di momenti e luoghi deputati a decodificare la realtà e le sue mille sfaccettature. Questa è la ragione intrinseca dell'appuntamento che ci vede anche quest'anno impegnati per costruire in quel di Otranto, capitale dell'accoglienza e della sintesi culturale, quattro giorni di confronto e riflessioni profonde sull'attualità e sugli scenari a venire. Il che rappresenta l'essenza stessa della professione giornalistica: raccontare ciò che accade con lucidità, imparzialità, visione "lunga", per consentire alle comunità di comprendere i fatti del presente e ragionare su ciò che verrà".