NAPOLI - Sarà l'antica moschea di Al Safa, in Arabia Saudita, costruita 13 secoli fa, la prossima struttura ad essere ristrutturata nel piano varato dal governo per tutelare al meglio l'eredità del reame. La decisione fa parte della seconda fase, spiega Thenationalnews.com, del progetto del principe Mohammed Bin Salman per lo 'sviluppo delle moschee storiche', che è stato lanciato nel 2018. Il piano punta a restaurare 130 moschee che abbiano un ruolo importante nella storia e nella religione del Paese.
La moschea di Al Safa si trova nel governatorato di Baljurashi, nella regione di Al Baha, ed è una delle più antiche dell'Arabia Saudita. Il restauro punterà a preservare l'unico stile della moschea e il suo valore storico negli elementi estetici e nel rinnovamento della sua costruzione. La moschea venne costruita con la pietra delle montagne di Sarawat e con il legno locale per il soffitto, le colonne, le finestre e le porte. Il restauro manterrà la tradizione della moschea che venne costruita da Sufyan Al Ghamdi. Nel passato fu un hub sociale molto importante per gli abitanti dell'area non solo per la religione ma anche per le trattative tra i mercanti e in generale dell'economia locale. Tra le parti principali che saranno restaurate ci sono le colonne fatte di legno di ginepro su cui verranno preservate le antiche iscrizioni, come pure sulle scale.
Nella prima fase del progetto nazionale saudita sono state restaurate 30 moschee antiche per una spesa totale di 13 milioni di euro. La seconda fase coprirà 30 moschee in 13 regioni del reame, tra cui sei di Riad, cinque alla Mecca, quattro a Medina, tre ad Asir e due nella regioni orientali di Al Jouf e di Jazan.