Una parte dell'agenda è dedicata poi all'integrazione graduale dei partner dei Balcani in Ue già durante il processo di allargamento. Il che vale soprattutto per l'integrazione del mercato dei Balcani nel mercato comune europeo. Domani inoltre, gli operatori telefonici dell'Ue e dei Balcani occidentali firmeranno una dichiarazione in cui si impegnano a ridurre i costi di roaming tra l'Ue e la regione dal prossimo anno. Dal vertice non si attende invece alcuna decisione sullo status di paese candidato all'Ue della Bosnia-Erzegovina. Il tema verrà discusso al Consiglio affari generali della settimana prossima prima di arrivare al vertice dei leader europei, forse già quello in programma il 15 e 16 dicembre. Il summit di Tirana sarà infine un'occasione per incoraggiare i paesi dei Balcani a risolvere le dispute ereditate dal passato. Come quella tra Serbia e Kosovo, che rischia di mettere in ombra i lavori del vertice.
Alla fine il presidente serbo Aleksandar Vucic ha deciso di partecipare al vertice. Citato dai media, ha detto che andare a Tirana è più vantaggioso per la Serbia piuttosto che non andare.
Il presidente ha preso la sua decisione dopo un colloquio oggi a Belgrado con l'inviato speciale Ue Miroslav Lajcak, col quale ha parlato della situazione in Kosovo e delle prospettive del dialogo con Pristina, che si tiene con la mediazione dell'Unione europea. Nei giorni scorsi Vucic aveva annunciato il suo rifiuto di recarsi al summit di Tirana per protesta contro la mancata reazione della Ue, a suo dire, alla nomina di un nuovo ministro serbo nel governo del Kosovo, esponente dell'opposizione alla dirigenza di Belgrado.
(ANSAmed).