La collezione "Ars Aevi" - in parte anagramma della parola "Sarajevo" e in latino "arte dell'epoca" - comprende attualmente circa 150 opere d'arte. Oltre a curare il disegno del Museo, Renzo Piano aveva anche finanziato la costruzione di un ponte pedonale sul fiume Miljacka nelle immediate vicinanze dell'area che avrebbe dovuto ospitare la struttura museale. "Nel continuare a coltivare il sogno Ars Aevi - ha detto l'Ambasciatore d'Italia a Sarajevo, Marco Di Ruzza - siamo stati dei visionari ma il nostro idealismo è sorretto da concretezza e progettualità. Abbiamo fermamente creduto nella rivitalizzazione dell'iniziativa, non solo per il suo eccezionale valore artistico e culturale e per il tocco di marcata italianità che essa ha avuto sin dal suo concepimento, ma anche per il forte valore simbolico che racchiude in sé. Questo nuovo spazio museale, moderno, inclusivo, poliedrico può infatti offrire un potente strumento per incoraggiare il percorso di riconciliazione tra le diverse componenti etnico-nazionali, nell'interesse della popolazione, e in particolare delle nuove generazioni, e ad ausilio del cammino di integrazione europea del Paese, del quale l'Italia è convinta sostenitrice". "C'è ancora molto lavoro da fare - ha concluso l'Ambasciatore - ma la strada è quella giusta". Fra gli intervenuti alla Conferenza, anche rappresentanti della società di architettura selezionata per la realizzazione dello studio di progettazione esecutiva, i quali hanno presentato gli elementi-chiave della loro proposta, che verrà elaborata nei prossimi mesi.(ANSAmed).
A Sarajevo nascerà museo Ars Aevi, su disegno Renzo Piano
Conterrà opere donate da artisti internazionali durante guerra
La collezione "Ars Aevi" - in parte anagramma della parola "Sarajevo" e in latino "arte dell'epoca" - comprende attualmente circa 150 opere d'arte. Oltre a curare il disegno del Museo, Renzo Piano aveva anche finanziato la costruzione di un ponte pedonale sul fiume Miljacka nelle immediate vicinanze dell'area che avrebbe dovuto ospitare la struttura museale. "Nel continuare a coltivare il sogno Ars Aevi - ha detto l'Ambasciatore d'Italia a Sarajevo, Marco Di Ruzza - siamo stati dei visionari ma il nostro idealismo è sorretto da concretezza e progettualità. Abbiamo fermamente creduto nella rivitalizzazione dell'iniziativa, non solo per il suo eccezionale valore artistico e culturale e per il tocco di marcata italianità che essa ha avuto sin dal suo concepimento, ma anche per il forte valore simbolico che racchiude in sé. Questo nuovo spazio museale, moderno, inclusivo, poliedrico può infatti offrire un potente strumento per incoraggiare il percorso di riconciliazione tra le diverse componenti etnico-nazionali, nell'interesse della popolazione, e in particolare delle nuove generazioni, e ad ausilio del cammino di integrazione europea del Paese, del quale l'Italia è convinta sostenitrice". "C'è ancora molto lavoro da fare - ha concluso l'Ambasciatore - ma la strada è quella giusta". Fra gli intervenuti alla Conferenza, anche rappresentanti della società di architettura selezionata per la realizzazione dello studio di progettazione esecutiva, i quali hanno presentato gli elementi-chiave della loro proposta, che verrà elaborata nei prossimi mesi.(ANSAmed).