Per il Maestro Muti si tratta di un ritorno, avendo già diretto nella capitale della Bosnia-Erzegovina nel 1997 e nel 2009. Durante l'incontro con la stampa, è stato sottolineato come l'evento possa essere considerato un "regalo" per Sarajevo, per la sua gente e per tutta la Bosnia-Erzegovina, nonché una meravigliosa occasione per fortificare ancora di piu' gli intensi rapporti culturali che sussistono tra i due Paesi. In proposito è stato ricordato che anche il tradizionale concerto di Capodanno a cura della Filarmonica di Sarajevo, tenutosi lo scorso 31 dicembre, ha avuto una marcata impronta di italianità grazie alla partecipazione come solista del soprano Martina Bortolotti, che si è esibita in alcune famose arie di opere del melodramma italiano.
"Sono molto orgoglioso - ha detto Di Ruzza - di annunciare un evento che consentirà di ribadire il ruolo dell'Italia quale uno dei privilegiati partner culturali della Bosnia-Erzegovina, lasciando una traccia indelebile nella storia di questo Paese e dei rapporti bilaterali. La nostra diplomazia culturale è al servizio della crescita delle relazioni tra i nostri due Paesi, ma è al contempo strumento prezioso per contribuire ai processi di riconciliazione nazionale. E ciò in virtù di una bellezza senza confini in grado di suscitare apprezzamenti presso tutte le componenti del Paese, oltrepassando barriere e divisioni, in piena linea con l'impegno dell'Italia a sostenere la BiH nella sua prospettiva di adesione europea. Proprio questo approccio - ha proseguito l'ambasciatore - ci ha spinto a rilanciare, in collaborazione con la città e con il cantone di Sarajevo, il progetto del Museo di Arte contemporanea "Ars Aevi", disegnato da Renzo Piano, un'iniziativa di immenso valore artistico ma anche il simbolo di una Bosnia-Erzegovina moderna, multiculturale, plurietnica e finalmente proiettata verso un futuro europeo". L'ambasciatore italiano ha altresì valorizzato il progetto di apertura di un Istituto italiano di cultura, che consentira' di espandere ulteriormente la dimensione culturale dell'attivita' della sede diplomatica, creando un vero punto di riferimento per tutti gli amici di Sarajevo e della Bosnia-Erzegovina appassionati della cultura e della lingua italiana. (ANSAmed).