"Sono innumerevoli le opportunità di partenariato nel settore della pesca in Tunisia, un paese che presenta importanti prospettive di sviluppo, in particolare per le aziende italiane interessate alla trasformazione di prodotti alimentari legati alla pesca e alle forniture di impianti e macchinari per la lavorazione, lo stoccaggio e la logistica del pescato", ha sottolineato il giornalista specializzato Domenico Letizia, descrivendo l'importanza della tracciabilità e delle tecnologie innovative per la pesca e la filiera ittica, attraverso l'utilizzo di tecnologie dell'informazione e della comunicazione innovative (Ict), per la valorizzazione del pescato, quali blockchain, etichettatura e imballaggi intelligenti e metodi analitici e sensoriali. Grazie alle attività di Slow Food Tebourba/Gi.&Me. Association presieduta dall'ingegnere Franz Martinelli, partner per la Tunisia del progetto Surefish, gli operatori ittici locali stanno sviluppando importanti novità in tema di tracciabilità, sostenibilità, innovazione digitale e tecnologia per la pesca locale.
Di notevole interesse anche il progetto "Nemo Kantara", che si prefigge di migliorare la resilienza delle comunità costiere attraverso la gestione integrata e sostenibile delle risorse naturali e la partecipazione allo sviluppo locale. Nello specifico: migliorare e diversificare la produzione e i redditi degli operatori della pesca e delle comunità costiere nei governatorati di Gabes e Médenine, con il duplice obiettivo di ridurre la povertà facilitando l'accesso ai servizi di supporto e di gestione, ma anche attraverso strumenti finanziari concreti rivolti alle categorie più deboli: i giovani e le donne. Nemo Kantara è finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo con il Ciheam, Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, come Ente attuatore.
Moncef Kniss dell'Organizzazione "Gipp" ha illustrato invece la strategia adottata dal progetto Mare Nostrum che ha come obiettivo generale quello di "promuovere e sostenere l'imprenditorialità, tramite una maggiore cooperazione transfrontaliera tra le imprese", consentendo alle aziende ittiche locali italiane e tunisine di garantire trasparenza tramite la tecnologia blockchain: una piattaforma di trading, dove le aziende ittiche possono commercializzare i propri prodotti avvalendosi dell'utilizzo di un QR-Code che permette di tracciare l'intera filiera in ottemperanza degli standard di sicurezza, igiene e tracciabilità alimentare.
Il progetto Surefish, che coinvolge 13 partner delle due sponde del Mediterranea, rappresenta una rivoluzione d'approccio per i piccoli pescatori e per le associazioni ittiche della Tunisia. Surefish intende sviluppare anche nuove strategie di comunicazione nel Mediterraneo, legate alla pesca e alla tutela della fauna ittica, per promuovere la fiducia dei consumatori verso il pescato, valorizzando i marchi digitali di certificazione, le applicazioni per la tracciabilità e condividere i big data ricavati dal progetto stesso.(ANSAmed).
(ANSA).