(ANSAmed) - NAPOLI, 15 FEB - L'Egitto ha deciso di aprire il
primo centro di accoglienza per bimbi orfani, che sarà impegnato
nella residenza temporanea, per un massimo di tre mesi, dei
bambini in attesa della pratica di adozione. I bimbi saranno
orfani oppure allontanati da famiglie molto numerose e difficili
egiziane o straniere. Il centro, si legge su Egypttoday.com sarà
gestito dall'associazione "FACE for Children in Need" che ha
firmato ieri un accordo con il ministro della solidarietà
sociale Nevine al-Qabaj. L'edificio è pronto ad ospitare fino a
200 bimbi e si trova al Cairo. Il servizio che verrà fornito
comprende il certificato di nascita e analisi mediche per
appurare la situazione degli orfani.
Il ministero già a novembre scorso aveva lanciato un nuovo programma nazionale per le adozioni in Egitto, puntando a ridurre il numero dei bimbi che crescono da orfani senza famiglie nel Paese. Il dialogo che ha portato alla firma dell'accordo si è svolto accompagnato dalla sezione Unicef del Cairo, dai rappresentanti della società civile, dalle agenzie internazionali specializzate e da figure del governo e religiose. Il ministro Nevine al-Qabaj ha in particolare acceso i riflettori sull'articolo 80 della Costituzione egiziana che assicura a ogni bimbo il diritto a un nome, documenti di identificazione, vaccinazioni obbligatorie, cura della salute, nutrimento basilare, famiglia, educazione religiosa, sviluppo emotivo e conoscenza. Il ministero aveva già espresso la volontà di sviluppare il settore nel 2021, prima di tutto assicurando ad altri parenti la, responsabilità di crescere i bambini in caso di morte di entrambi i genitori o togliendo loro il diritto, con il governo che avrebbe coperto economicamente la crescita dei bimbi in istituti. (ANSAmed).
Il ministero già a novembre scorso aveva lanciato un nuovo programma nazionale per le adozioni in Egitto, puntando a ridurre il numero dei bimbi che crescono da orfani senza famiglie nel Paese. Il dialogo che ha portato alla firma dell'accordo si è svolto accompagnato dalla sezione Unicef del Cairo, dai rappresentanti della società civile, dalle agenzie internazionali specializzate e da figure del governo e religiose. Il ministro Nevine al-Qabaj ha in particolare acceso i riflettori sull'articolo 80 della Costituzione egiziana che assicura a ogni bimbo il diritto a un nome, documenti di identificazione, vaccinazioni obbligatorie, cura della salute, nutrimento basilare, famiglia, educazione religiosa, sviluppo emotivo e conoscenza. Il ministero aveva già espresso la volontà di sviluppare il settore nel 2021, prima di tutto assicurando ad altri parenti la, responsabilità di crescere i bambini in caso di morte di entrambi i genitori o togliendo loro il diritto, con il governo che avrebbe coperto economicamente la crescita dei bimbi in istituti. (ANSAmed).
