Il progetto si intitola "Stampa Migrante. Periodicals of the Italian community of Egypt, 1892-1940" e ha come oggetto la collezione conservata presso l'Istituto italiano di cultura del Cairo. Come sottolineato ieri in una conferenza-presentazione svoltasi presso l'Istituto, l'impresa è stata ideata dalla storica Lucia Carminati, docente dell'Università di Oslo, e cofinanziata dalla British Library nel contesto dell'iniziativa "Endangered Archives Programme", con il sostegno dell'organizzazione di beneficenza britannica Arcadia. La fase di digitalizzazione è stata finanziata Alexbank, la controllata egiziana di Intesa Sanpaolo, nell'ambito delle proprie attività di CSR (responsabilità sociale d'impresa), come ha ricordato il direttore dell'Istituto italiano di cultura del Cairo, Davide Scalmani, sottolineando la presenza in sala dell'amministratore delegato della banca, Dante Campioni.
"Si tratta di fonti dal valore storico unico per via della loro continuità cronologica e del loro ampio respiro tematico", ha sottolineato Carminati all'ANSA a margine della presentazione. "Questi periodici aprono finestre eccezionali sulla storia non solo dell'immigrazione italiana verso l'Egitto ma anche dei più ampi movimenti migratori attraverso il Mediterraneo e il Medio Oriente, nonché di aspetti inesplorati della società egiziana moderna", ha aggiunto la storica delle migrazioni e del Medio Oriente moderno cui è affidata la direzione scientifica e la curatela del progetto. Questo "è attualmente in via di svolgimento ed è affidato agli esperti della sezione di libri rari e collezioni speciali della biblioteca dell'American University in Cairo", ha ricordato Carminati.
Il progetto "Stampa migrante," avviato quasi un anno fa, punta a creare un'emeroteca digitale che includerà 120 volumi per un totale di circa 70 mila pagine sul sito della British Library. Si tratta dei periodici delle comunità italiane presenti in Egitto al momento dello sviluppo dell'attività giornalistica internazionale al tempo dei vicerè egiziani che ancora regnavano col beneplacito ottomano, in particolare di Ismail Pascia'.
Il Centro Archeologico Italiano dell'Istituto possiede la più completa collezione esistente dei quattro giornali oggetto della digitalizzazione, tutti pubblicati al Cairo: "L'Imparziale" apparso tra il 1892 e il 1940, "Il Messaggero Egiziano" (1926-1930), "Il Giornale d'Oriente/L'imparziale" (1930-1940), "Il Giornale d'Oriente/Il Messaggero egiziano" (1924-1937). Le copie allora esistenti su mercato furono acquistate, con lungimirante impegno, dalla Direttrice dell'Istituto di cultura dell'epoca, Carla Burri, tra il 1991 e il 1998.
I periodici della collezione "includono notizie e commenti relativi a molti aspetti della vita sociale, culturale, economica e politica del tempo, sul piano sia locale che globale", ha sintetizzato Carminati definendoli "fondamentali per tracciare la mentalità spesso elitista e tinta da un senso di superiorità occidentale da parte di chi vi scriveva". Si tratta però anche di "fonti utili per ricostruire" la "convivenza di diversi gruppi che animavano la società egiziana dell'epoca", ha aggiunto la studiosa citando, oltre agli italiani, anche greci, maltesi, francesi, inglesi e gli egiziani stessi: una storia finora "trascurata dagli storici". (ANSA).