In base all'articolo 132 del codice civile turco le donne divorziate devono osservare un periodo di attesa di 300 giorni prima di risposarsi - con una persona diversa dall'ex marito - a meno che non dimostrino di non essere incinte sottoponendosi a una visita medica. Il periodo di attesa comincia dal giorno in cui è pronunciato il divorzio. Il governo turco sostiene che la legge è necessaria per garantire che un eventuale bambino sia riconosciuto come figlio dell'ex marito.
Ma la Corte di Strasburgo sostiene che la normativa è obsoleta dato che oggi esistono i test di paternità e altre vie legali per determinarla. Inoltre i togati della Cedu evidenziano che "il periodo di attesa inizia solo a partire dalla data in cui la decisione di divorzio diventava definitiva, mentre, nella maggior parte dei casi, i coniugi non vivono più insieme dall'inizio del divorzio, che a volte può durare anni". Nella sentenza si sottolinea anche che "subordinare la possibilità di una donna divorziata di risposarsi, senza rispettare il periodo di attesa, alla produzione di certificato medico che attesti che non è incinta equivale a violare la sua intimità e a porre la sua vita privata, compresa quella sessuale, sotto il controllo delle autorità". (ANSAmed).