(ANSAmed) - ROMA, 09 GEN - Una delegazione di procuratori
generali e giudici istruttori tedeschi, francesi e
lussemburghesi è attesa oggi in Libano per proseguire a Beirut
l'inchiesta sull'operato dell'inamovibile e pluri-inquisito
governatore della Banca centrale libanese, Riad Salameh. Lo
riferiscono fonti giudiziarie libanesi ai media di Beirut,
secondo cui la delegazione europea rimarrà in Libano fino al
prossimo 20 febbraio con l'intenzione di interrogare 25 persone,
tra cui lo stesso Salameh e suo fratello Raja, inquisiti in
Libano e in Europa per illeciti finanziari, oltre ad
amministratori delegati e altri funzionari di banca, tutti
indicati come corresponsabili del collasso finanziario avvenuto
tra il 2019 e il 2020 I media di Beirut sottolineano però come
la magistratura libanese, in parte controllata dalla stessa
elite politica di cui fa parte Salameh, non abbia finora
collaborato pienamente con gli inquirenti stranieri. I
magistrati libanesi non hanno infatti emesso mandati di
comparizione nei confronti delle persone che gli inquirenti
europei intendono interrogare, dunque la presenza di fronte agli
investigatori di Salameh e di altri personaggi coinvolti
nell'inchiesta non è obbligatoria. (ANSAmed).