PARIGI - Continua in Francia la mobilitazione sindacale contro la riforma delle pensioni del presidente Emmanuel Macron. Nella notte, si sono registrate nuove diminuzioni della produzione di energia elettrica a causa dello sciopero di lavoratori della società EDF nella centrale nucleare di Paluel. I cali della produzione non hanno conseguenze per gli utenti ma colpiscono le finanze dell'azienda.
La riforma previdenziale a cui si oppongono tutti i sindacati d'Oltralpe e che lunedì sbarcherà in Parlamento prevede la soppressione dei regimi pensionistici speciali di grandi gruppi come la stessa EDF (Electricité de France) o Engie (ex-GDF Suez). I dipendenti di queste società sarebbero a loro volta costretti, in prospettiva, ad un contestato aumento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni. Dopo la grande mobilitazione della settimana scorsa, che ha visto scendere in piazza oltre un milione di persone, la seconda giornata di manifestazioni del 31 gennaio dovrebbe colpire tutti i settori: scuola, funzione pubblica, trasporti, servizi.
Ma nel settore dell'energia il sindacato CGT intende fare di più, organizzando scioperi e agitazioni supplementari come quella di questa notte. Cali di produzione e blocchi nel comparto elettrico sono dunque da prevedere anche oggi, avvertiva nei giorni scorsi Fabrice Coudour, segretario federale di FNME-CGT, escludendo tuttavia tagli di corrente per la cittadinanza. La CGT "intende cercare ancora più scioperanti per il 31 e mostrare che controlliamo lo strumento di lavoro", ha spiegato.