"Sulla base degli elementi" indicati nella richiesta di ricusazione, sarà lo stesso Claise "a dover decidere se restare giudice istruttore in questo caso o no", ha spiegato il penalista. "Se deciderà di restare, la questione è molto semplice: presumo che l'avvocato" di Tarabella "farà appello e la Corte d'Appello dovrà decidere entro otto giorni se mantenerlo" nelle sue funzioni oppure no.
Intanto, il legale dell'ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, in carcere dal 9 dicembre scorso, parlando con la stampa a margine dell'udienza ha affermato che le condizioni di detenzione della sua assistita "sono difficili".
"Il suo posto non è il carcere di Haren, deve stare a casa con la figlia di 24 mesi", ha detto Sven Mary. "Chiederemo la scarcerazione oppure che venga disposto per lei un regime di sorveglianza elettronica", ha aggiunto.
La squadra legale di Tarabella, arrestato sabato scorso nell'ambito dell'inchiesta Qatargate, ha chiesto la ricusazione del giudice Claise per "sospetti sul rispetto della presunzione di innocenza". Secondo il legale di Tarabella, le frasi di Claise indicate nel mandato di arresto - dove si legge che "le posizioni pubbliche" di Tarabella "erano inizialmente contro il Qatar, e poi sono state ribaltate quando è stato rilevato il movimento sospetto di fondi'" che ha innescato lo scandalo di corruzione - "violano chiaramente la presunzione di innocenza".
"Con questa dichiarazione categorica il giudice lascia chiaramente intendere la sua opinione sulla colpevolezza del signor Tarabella in questo fascicolo" e "in altre parole, sembra evidentemente dare per scontati i fatti contestati e sui quali verte l'indagine che sta dirigendo", ha spiegato il penalista, sottolineando come "il fascicolo non riveli alcun movimento di fondi sospetti a carico di Marc Tarabella".(ANSAmed).