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In Grecia 50mila in piazza e scontri per disastro ferroviario

Governo Atene: 'La tragedia poteva essere evitata'

08 marzo, 16:52

ATENE - "Se avessimo avuto un sistema di controllo remoto universale nel Paese, nonostante l'errore umano, la tragedia sarebbe stata evitata", ha dichiarato il neo-ministro dei Trasporti greci, Giorgos Gerapetritis, in conferenza stampa commentando la tragedia ferroviaria di martedì scorso nella valle di Tebi, dove 57 persone hanno perso la vita. Intanto oggi almeno 50 mila persone sono scese in piazza in tutta la Grecia per chiedere verità e giustizia sulla tragedia, mentre un imponente sciopero nazionale dei lavoratori del settore pubblico e privato è in corso. Ad atene scontri con lancio di bottiglie moltotov e cariche della polizia con lacrimogeni ad Atene, davanti al Parlamento in piazza Syntagma.

Non ci sono trasporti tra la terraferma e le isole e i treni rimarranno fermi nelle stazioni per l'ottavo giorno consecutivo. Gli insegnanti delle scuole elementari, i medici e gli autisti di autobus e metropolitane partecipano con le loro organizzazioni allo protesta.

La dirigenza dei sindacati del settore pubblico (Adedy) ha proclamato lo sciopero con la richiesta di porre fine alla politica di privatizzazione del governo e di attribuire le vere responsabilità dell'incidente ferroviario di Tebi.

Il ministro Gerapetritis ha spiegato che, secondo il protocollo, dopo la partenza del treno ci sarebbe dovuto essere un monitoraggio sul pannello di controllo della stazione di Larissa. "Se ci fosse stato il monitoraggio, la fatalità sarebbe stata evitata" ha dichiarato il ministro, aggiungendo che, invece, "il treno passeggeri è entrato nel binario sbagliato senza alcuna reazione da parte del treno merci" che viaggiava in direzione opposta sullo stesso binario.



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Intanto, il direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie (Era), Joseph Doppelbauer, e il direttore dei Trasporti terrestri della Direzione generale dei trasporti della Commissione europea, Kristian Schmidt, si recano ad Atene per incontrare le autorità greche competenti e discutere del supporto tecnico per la modernizzazione e il miglioramento della sicurezza delle ferrovie greche, dopo il disastro.

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