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TEL AVIV - Il nuovo governo di Benyamin Netanyahu, il 37.mo nella storia di Israele, ha ottenuto la fiducia della Knesset. Hanno votato a favore 63 dei 120 deputati, mentre i voti contrari sono stati 54. Lo ha annunciato il nuovo presidente della Knesset, Amir Ohana.

Nel presentarsi alla Knesset, Bibi Netanyahu ha detto che il suo esecutivo si prefigge tre obiettivi principali di lungo termine: la neutralizzazione degli sforzi dell'Iran di dotarsi di un potenziale nucleare; lo sviluppo di infrastrutture nazionali, fra cui una ferrovia fra la Galilea ed Eilat per treni molto veloci e l'estensione degli Accordi di Abramo con i Paesi arabi per mettere fine al conflitto nella Regione.

La politica estera è affidata inizialmente all'ex ministro per le questioni strategiche Ely Cohen (Likud) a cui fra un anno darà il cambio Israel Katz (Likud), ex ministro degli esteri. Dopo due anni Cohen riassumerà l'incarico fino al termine della legislatura. Il dibattito si è svolto in un'atmosfera infuocata fra gli applausi scroscianti dei suoi sostenitori e gli slogan di protesta dei deputati dell'opposizione.

Il nuovo governo è composto da 29 ministri: uno in più rispetto a quello varato un anno e mezzo fa da Naftali Bennett, assieme con Yair Lapid. La presenza femminile sarà molto ridotta. Al tavolo del governo ci saranno solo quattro donne: Miri Regev (trasporti), Idit Silman (ambiente), Orit Struck (missioni nazionali) e Galit Distel Etbarian (ministra nell'ufficio del primo ministro). Nel governo uscente le ministre erano nove. A quanto risulta fra gli 11 membri del Consiglio di difesa del governo (il gabinetto interno che affronta le questioni strategiche più delicate) non ci sarà alcuna donna. Il premier uscente Yair Lapid passa le consegne a Netanyahu.