Sabato sera scorso sono state circa 100mila le persone scese in piazza - 80 mila solo a Tel Aviv sotto una pioggia torrenziale - e le organizzazioni a difesa dei diritti civili si sono dette fiduciose che domani sera l'affluenza potrà essere ancora maggiore. Specie - hanno spiegato - dopo la sentenza della Corte Suprema che ha bocciato il leader del partito ortodosso Shas Aryeh Deri come ministro del governo di Netanyahu in quanto condannato più volte per reati fiscali. Una decisione salutata dagli organizzatori.
La protesta principale di Tel Aviv, proprio per favorire la maggiore partecipazione, vedrà due appuntamenti: il primo indetto dal Movimento per la Qualità del Governo nella centrale Piazza Habima e il secondo, convocato dal gruppo delle 'Bandiere Nere', a poca distanza dal luogo. "Di fronte alla minaccia del collasso della democrazia israeliana - hanno detto dal Movimento - dobbiamo essere determinati e mostrare al governo che non staremo in silenzio". A Gerusalemme la manifestazione è prevista nei pressi della residenza ufficiale del Presidente Isaac Herzog. Intanto - secondo il quotidiano Yedioth Ahronot - la presidente della Corte Suprema Esther Hayut sarebbe pronta alle dimissioni se il governo di destra di Benyamin Netanyahu farà passare alla Knesset la contestata legge di riforma del sistema giudiziario. (ANSAmed).