Impresa fin dalla sua fondazione plasmata dalla cultura e dallo spirito di Camillo e del figlio Adriano, ideatori di uno 'stato sociale' aziendale, assolutamente all'avanguardia nel panorama capitalistico italiano. Curata da Ivry Baumgarten e frutto della collaborazione tra 'Vitrina Gallery HIT Holon Institute of Technology', l'Archivio Olivetti e l'Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, la rassegna resterà aperta fino al 2 maggio.
Oltre ai prodotti iconici dell'azienda, la mostra - è stato sottolineato - "si estende all'innovativo impianto pubblicitario e grafico olivettiano, attraverso manifesti e spot pubblicitari firmati dai più famosi designer italiani" come Ettore Sottsass e Giovanni Pintori. Altre sezioni sono dedicate "all'evoluzione del logo Olivetti, ai diversi caratteri progettati per le macchine da scrivere e alla città di Ivrea, eletta nel 2018 sito Unesco come 'Città industriale del XX secolo'. In tutto traspare una capacità assoluta di percorrere i tempi con innovazioni radicali sul design di prodotto. Basterebbe segnalare 'Lettera 22' (del 1950 ed ora in esposizione permanente al MoMa di New York) o 'Valentine' (1968) dal rosso inconfondibile. E anche, più avanti nel tempo, 'M24', personal computer disegnato da Sottsass, oppure 'Quaderno', computer portatile progettato da Mario Bellini nel 1992. A spiccare come eleganza è, tuttavia, la 'Studio 42' in total black interrotto solo da un unico tasto rosso.
"La mostra - ha sottolineato l'ambasciatore italiano in Israele Sergio Barbanti - offre un viaggio speciale attraverso prodotti, architettura, persone e luoghi che riassumono la storia internazionale dello 'Stile Olivetti' e del suo approccio rivoluzionario al mondo dell'imprenditoria. Oltre un secolo di successi che, grazie ai contributi di artisti illuminati, filosofi, sociologi e grandi tecnici, dimostra come l'eccellenza possa svilupparsi nella diversità e diventare il tratto distintivo del Dna di un'azienda e della Comunità che la circonda".(ANSAmed). (ANSA).