A rendere speciale la scoperta - come ha detto la co-direttrice degli scavi Yael Abadi-Reiss - è che "gli ami da pesca più antichi trovati finora erano fatti di osso ed erano molto più piccoli di questo". "L'uso del rame è iniziato nel periodo calcolitico ed è affascinante scoprire - ha aggiunto - che questa innovazione tecnologica è stata applicata nell'antichità per la produzione di ami da pesca per i pescatori lungo la costa mediterranea". In quel periodo - hanno sottolineato gli esperti - Ashkelon era circondata da insediamenti che si basavano su pratiche agricole ancor oggi in uso. A prevalere - hanno aggiunto - era l'allevamento del bestiame (tra cui pecore, capre e bovini) e la coltivazione di grano, orzo, legumi e frutteti.
"Abbiamo appreso delle abitudini alimentari delle persone che vivevano qui 6.000 anni fa - ha continuato ancora Abadi-Reiss - dai resti di ossa di animali rinvenuti in antiche fosse di rifiuti, dai chicchi di grano arso trovati nei forni e dagli strumenti di caccia, cucina e lavorazione del cibo recuperati, tra cui falci di selce e una varietà di vasi di ceramica che servivano per lo stoccaggio, la cottura e la conservazione del cibo mediante fermentazione e salatura". Ma - ha osservato - "il raro amo da pesca racconta la storia dei pescatori del villaggio che salparono in mare con le loro barche e gettarono in acqua l'amo di rame appena inventato, sperando di aggiungere gli squali costieri al menu". La scoperta è stata fatta nel 2018 durante i lavori per un nuovo quartiere della città ma ora, per la prima volta, l'amo sarà esposto ad aprile in occasione del 48/o Congresso Archeologico in programma a Gerusalemme. (ANSAmed).