Forse prenderanno le carte e poi pronunceranno il verdetto finale", ha aggiunto. "Potrebbero pronunciare il verdetto finale il 9 di maggio", ha insistito lo studente egiziano dell'università di Bologna. Anche il capo della sua squadra di avvocati, Hoda Nasrallah, ha confermato che l'appuntamento del 9 maggio è stato fissato per depositare gli atti.
"La cosa buona di oggi è che abbiamo avuto la possibilità di parlare", "di spiegare ogni piccola parte nella nostra difesa", ha proseguito il ricercatore. "Per la prima volta in tre anni abbiamo avuto il tempo per rappresentare la nostra difesa", circa "30 minuti per rappresentare tutto quanto fosse relativo al mio caso, dal primo giorno". I suoi legali hanno sostenuto "cosa c'è di sbagliato circa le accuse a mio carico, circa l'articolo che ho scritto. Abbiamo evidenziato che questo articolo rientra nella libertà di espressione", ha aggiunto Zaki. "Spero ciò abbia un buon impatto per noi", ha aggiunto sempre parlando davanti al tribunale dove si erano recati, per seguire il suo caso, diplomatici di diverse nazionalità, tra cui un rappresentante dell'Ambasciata d'Italia al Cairo.
"Ennesimo aggiornamento del processo infinito contro Patrick Zaki e altri due mesi di attesa. Patrick non mollerà e non mollerà Amnesty International. Ma è fondamentale che anche le nostre istituzioni facciano qualcosa perché questo processo si chiuda presto e bene e Patrick torni a Bologna". Così ha commentato con l'ANSA il rinvio dell'udienza Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. "A maggio saranno trascorsi tre anni e tre mesi dall'inizio di questo incubo. Deve finire", ha aggiunto.(ANSAmed).