Il capo della diplomazia europea, assistito dall'inviato speciale per il dialogo Belgrado-Pristina, Miroslav Lajcak, terrà bilaterali con i due leader prima di un faccia a faccia congiunto. Obiettivo della riunione è raggiungere un'intesa che scongiuri una nuova escalation della cosiddetta crisi delle targhe, aggravatasi all'inizio del mese con le dimissioni di massa dei kosovari di etnia serba dalle istituzioni del Paese.
"Abbiamo bisogno di una de-escalation della situazione, smettere di passare dalla gestione permanente della crisi ed iniziare invece ad avanzare verso la normalizzazione dei rapporti" tra Kosovo e Serbia, ha scritto Borrell in un tweet alla vigilia del colloquio. Pomo della discordia è la normativa di Pristina che introduce l'obbligo di reimmatricolazione delle auto con targa serba e la sostituzione con quella kosovara. La normativa prevede un piano di attuazione a tappe, entrato in vigore il primo novembre. Finora chi non era in regola ha ricevuto degli ammonimenti verbali, da domani scatterà l'imposizione di una multa da 150 euro. I serbi contestano questo piano e chiedono il rispetto degli accordi di Bruxelles da parte delle autorità del Kosovo, con particolare riguardo all'istituzione dell'associazione delle municipalità a maggioranza serba. Il governo del Kosovo insiste invece sul concetto di reciprocità e sottolinea come la creazione di un ente monoetnico sia contrario al dettato costituzionale. (ANSAmed).