Lo ha detto il presidente serbo Aleksandar Vucic al termine di un incontro in serata con i rappresentanti della locale popolazione serba. Citato dai media serbi, Vucic ha detto che non avverrà tutto in poche ore, ma che le barricate scompariranno nel giro di 24 o 48 ore. "La posizione dei serbi del Kosovo è che se continueranno gli arresti di serbi, il nord del Kosovo verrà chiuso definitivamente alle istituzioni di Pristina, e si chiede una chiara conferma che non vi sarà mai un riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo, in una qualunque forma", ha affermato Vucic.
Vucic, che ha incontrato i serbi del Kosovo nella serata di ieri a Raska, nel sud della Serbia a ridosso della frontiera, ha osservato al tempo stesso che le diffidenze dei serbi restano.
Definendo l'incontro difficile ma sincero, Vucic ha sottolineato di godere della fiducia della popolazione serba del Kosovo.
"Siamo stati sinceri gli uni con gli altri, e gli uomini delle barricate hanno detto di non voler andare contro il proprio stato", ha affermato il presidente che ha riferito in particolare della profonda sfiducia dei serbi nel premier kosovaro Albin Kurti. Per questo chiedono al presidente serbo un chiaro appoggio e garanzie. "Crediamo solamente allo stato serbo e in lei personalmente, per questo chiediamo pieno appoggio per ciò che seguirà", ha detto Vucic leggendo le concusioni dell'incontro a Raska. "Se continuerà il terrore (da parte della dirigenza di Pristina contro i serbi, ndr) noi chiuderemo per sempre il nord del Kosovo alle istituzioni di Pristina, e chiediamo garanzie che mai sarà riconosciuta l'indipendenza del Kosovo", hanno aggiunto i serbi, come riferito da Vucic che ha messo in guardia a sua volta dal proseguire con gli arresti di serbi a causa delle barricate. In tal caso, ha osservato, lui appoggerà le eventuali altre iniziative che saranno intraprese dai serbi.
Il presidente ha voluto precisare che la decisione di rimuovere le barricate non ha nulla a che vedere con l'eventuale ritorno dei serbi nelle istituzioni kosovare, incarichi dai quali si sono dimessi in massa in novembre per protesta contro l'arresto di serbi e la politica di Pristina ritenuta ostile e discriminatoria nei confronti dei serbi. La condizione per il ritorno dei serbi nelle istituzioni kosovare (polizia, tribunali, governo, parlamento) - ha aggiunto Vucic - è la creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo, nel rispetto dell'accordo di Bruxelles del 2013, che invece, ha detto, il premier kosvaro Albin Kurti continua a calpestare al pari degli altri accordi conclusi finora in sede di dialogo.
(ANSAmed).