"Primo - tutti gli accordi sottoscritti finora vanno rispettati e attuati. Secondo - noi non possiamo riconoscere l'indipendenza del Kosovo, accettando la sua ammissione alle Nazioni Unite non essendo stato ancora risolto il problema dei nostri rapporti reciproci. Terzo - la sicurezza dei serbi del Kosovo è di assoluta priorità". "Se Kfor (la Forza Nato in Kosovo, ndr) e la polizia kosovara non garantiranno la loro protezione, non costringeteci a impiegare l'Esercito e la polizia serba a farlo. E' qualcosa che non vorremmo fare. Noi vogliamo la pace e l'attuazione degli accordi internazionali", ha affermato Dacic, che è tornato a criticare la 'politica dei doppi standard' in fatto di integrità territoriale, nel caso specifico di Ucraina e Serbia. Nel caso di Kiev, ha osservato, si condanna la violazione della sua integrità territoriale da parte della Russia, ma si tace sulla violazione dell'integrità territoriale della Serbia, privata di una parte del suo territorio. L'indipendenza del Kosovo è illegale - ha detto Dacic, e la questione del Kosovo non è stata ancora risolta, né si possono accettare politiche dai doppi standard.
Il ministro Szijjarto ha assicurato da parte sua che l'Ungheria voterà contro l'ammissione del Kosovo in organizzazioni internazionali europee. "Noi riteniamo che si metterebbe in pericolo il raggiungimento di un compromesso se talune organizzazioni europpe accogliessero il Kosovo prima del raggiungimento di un accordo", ha affermato Szijjarto, il cui Paese ha riconosciuto l'indipendenza di Pristina.(ANSAmed).