BELGRADO - Il governo di Pristina ha emesso altre due ordinanze di esproprio relative a proprietà e beni di serbi nel nord del Kosovo, nell'ambito di lavori infrastrutturali avviati nei giorni scorsi per opere definite di interesse pubblico. A riferirlo sono i media a Belgrado. Provvedimenti che rischiano di alimentare la protesta della locale popolazione serba, mobilitata da alcuni giorni contro i lavori avviati nelle località di Dren e Lesak, municipalità di Leposavic, uno dei quattro maggiori Comuni a maggioranza serba nel nord del Kosovo. Gli abitanti interessati dagli espropri ritengono illegali tali misure, e ieri la rappresentanza Ue a Pristina ha espresso preoccupazione, invitando le autorità kosovare a rispettare l'iter previsto dalla legge locale nei casi di esproprio, che comportano un periodo di consultazione pubblica e la possibilità per i cittadini di contestare in giudizio ogni decisione di esproprio prima che essa diventi definitiva.