I familiari dei migranti si sono riuniti oggi a Tripoli, capoluogo della regione del nord del Libano, per chiedere alle autorità locali e centrali di intervenire per rintracciare e mettere in salvo i naufraghi.
Alcuni dei loro parenti hanno bloccato la circolazione di alcune strade nei pressi del quartiere periferico di Bab Tabbane, una delle aree più depresse dal punto di vista socio-economico di tutto il Libano. E' intervenuto l'esercito libanese sul posto, affermano i media di Beirut.
Sono aumentate nelle ultime settimane le partenze dal nord del Libano verso l'Europa di imbarcazioni cariche di migranti, per lo più libanesi ma anche siriani e palestinesi. Si tratta di famiglie, per lo più composte da donne e minori, che cercano di sfuggire agli effetti della devastante crisi finanziaria del Libano, la peggiore della sua storia.
La maggior parte di queste barche, spesso sovraccariche e in cattive condizioni, non arriva a destinazione. Sono spesso intercettate dall'esercito libanese o richiedono soccorso in mare.
La scorsa settimana le autorità italiane hanno soccorso 250 migranti provenienti dal Libano che erano rimasti bloccati per diversi giorni nelle acque al largo di Malta.
Ad aprile una nave di migranti con a bordo decine di persone è affondata al largo di Tripoli, nel nord del Libano, dopo essere stata intercettata dall'esercito libanese. Circa 40 persone sono state uccise e altre decine sono ancora disperse.
(ANSAmed).