L'Associazione delle Banche del Libano (Abl) ha annunciato la nuova chiusura dopo che a metà settembre le filiali avevano già chiuso per una settimana dopo un'ondata senza precedenti di attacchi agli sportelli, alcuni con l'uso della forza, da parte di titolari di conti correnti in valuta straniera, che chiedevano di poter ritirare parte dei loro risparmi.
In gran parte delle regioni libanesi, oggi rimangono funzionanti i bancomat, dai quali si possono però prelevare solo le lire locali. La lira ha perso più del 95% del suo valore rispetto al dollaro Usa in soli tre anni. E l'Onu afferma che più dell'80% della popolazione residente in Libano vive in povertà. L'Abl ha più volte chiesto al governo di intervenire, applicando le misure di sicurezza promesse per proteggere gli istituti di credito dalla furia dei correntisti. Questi dal novembre del 2019 sono rimasti senza i loro risparmi in forza di una misura di controllo dei capitali applicata in forma arbitraria dal cartello delle banche libanesi, senza la presenza di una legge approvata a riguardo dal Parlamento.(ANSAmed).