Aoun ha firmato in extremis il decreto per le dimissioni dell'attuale governo guidato dal musulmano sunnita Najib Miqati ma questa mossa non ha alcun impatto concreto sul futuro del prossimo esecutivo, la cui composizione è stata affidata nei mesi scorsi da Aoun allo stesso Miqati.
I leader politico-confessionali libanesi e i loro rispettivi padrini regionali e internazionali non hanno ancora trovato un accordo per eleggere un nuovo capo di Stato "di consenso".
Il presidente del parlamento è l'unica carica istituzionale di vertice nel pieno dei suoi poteri. Ed è presieduta dal musulmano sciita Nabih Berri che convocherà nei prossimi giorni "sessioni di dialogo nazional" tra i vari capi-bastone libanesi per accelerare il raggiungimento di un presidente della Repubblica consensuale.
Mentre non ci sono segnali di superamento dello stallo politico per quanto riguarda la formazione del prossimo governo.
Miqati rimane un presidente del consiglio incaricato di sbrigare gli affari correnti. (ANSAMed).