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Libano: crisi, le banche tornano a 'scioperare' martedì

Gli istituti di credito rispondono alle pressioni giudiziarie

09 marzo, 16:50

(ANSAmed) - BEIRUT, 9 MAR - Le banche libanesi tornano martedì prossimo a chiudere i battenti in quello che definiscono "uno sciopero a oltranza" per protestare contro l'avvio di procedimenti giudiziari in Libano a difesa di correntisti e titolari di depositi bancari. Nell'ambito del default finanziario del Libano e con la lira locale che ha perso più del 98% del suo valore rispetto al dollaro statunitense, da più di tre anni quasi tutti i correntisti in Libano sono stati esclusi, di fatto, dai loro risparmi per via della decisione arbitraria delle stesse banche di congelare tutti i conti correnti in valuta straniera. La decisione non è mai stata formalizzata da una legge del Parlamento sul controllo dei capitali. Ma la Banca centrale ha approvato la misura restrittiva imposta dalle banche nel novembre del 2019.

Negli ultimi mesi alcune sporadiche sentenze giudiziarie in Gran Bretagna e in Francia avevano dato ragione a titolari di conti correnti in Libano, intimando invano alle banche di restituire i risparmi ai vincitori delle cause giudiziarie all'estero a cui sono intestati depositi superiori a un milione di dollari. Nelle ultime settimane, sono stati avviati procedimenti giudiziari contro le banche anche da parte di organi giudiziari libanesi, che chiedono la restituzione dei fondi nei confronti di titolari di conti correnti meno consistenti. Di fronte a questa inedita pressione, definita da alcuni organi di stampa locali "parte di una manovra politica", l'Associazione delle Banche libanesi aveva avviato, lo scorso 6 febbraio, uno "sciopero", chiudendo per quasi un mese quasi tutte le filiali del Paese. La serrata è stata interrotta soltanto nei giorni scorsi per consentire ad alcuni settori del pubblico impiego di ritirare gli stipendi in lire libanesi e alimentare così le reti clientelari controllate dall'élite politica al potere, connivente sia con l'Associazione delle Banche sia con i vertici della Banca centrale. (ANSAmed).

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