TEL AVIV - Il terrorismo è tornato a Tel Aviv. Poche ore dopo un'operzione militare di Israele in Cisgiordania costata la vita a tre militanti della Jihad islamica, un palestinese di 22 anni affiliato a Hamas ha sparato giovedì sera contro alcuni giovani davanti a un caffè nel centro della città israeliana, ferendo tre persone, di cui due in modo grave, prima di venire rintracciato e ucciso da agenti delle forze di sicurezza presenti nelle vicinanze.
La città è rimpiombata nella tensione e nell'allarme mentre in cielo volteggiavano gli elicotteri della polizia. Una giornata che era stata caratterizzata già dalle proteste contro la riforma giudiziaria del governo di Benyamin Netanyahu con cortei, sit in, blocchi stradali e scontri. L'attentato è avvenuto mentre Netanyahu si trova a Roma in visita e ne è stato informato durante un incontro serale con la comunità ebraica romana.
Tutto è avvenuto sulla centralissima via Dizengoff - in passato già luogo di altri attentati mortali - all'altezza della via Ben Gurion. Hamas da Gaza ha parlato di "operazione eroica: una reazione naturale e molto rapida al crimine di oggi a Jaba", il villaggio della Cisgiordania dove in mattinata tre miliziani della Jihad islamica erano stati uccisi da una unità militare israeliana mentre sembravano in procinto di compiere un attacco.
"Sono terminati i tempi in cui gli occupanti potevano ucciderci impunemente" ha detto ancora Kassem.