Nell'estate del 2020, 142 container vennero sequestrati dalle autorità portuali nei porti di Sines, a sud, e Leixões, a nord.
Il totale del sequestro ammontava a circa tre tonnellate e mezza di residui classificati come non pericolosi e diretti verso tre discariche private, ma risultati poi pericolosi. La differenza di costi, in Portogallo, per il trattamento dei due tipi di residui va dai 75 euro a tonnellata per i primi ai 200 euro per i secondi. Tariffe considerate concorrenziali, visto che il Portogallo negli ultimi anni è diventato un grande importatore di spazzatura.
Nel 2018, con 331 mila tonnellate di residui pericolosi importati da diversi Paesi, in particolare Italia e Malta, ha aumentato di oltre il 50% il volume delle importazioni di questo genere. I dati sono dell'Agenzia portoghese dell'ambiente, l'istituto statale che dovrà occuparsi anche dello smaltimento di questo carico illegale e che ha già fatto sapere alla stampa di aver azionato i meccanismi di garanzia finanziaria a carico dell'impresa responsabile dei container incriminati. (ANSAmed).