Nel piano sono contemplati anche scenari in cui sia lo stesso Stato a prendere in affitto l'immobile per poi subaffittarlo a prezzi accessibili, oppure casi in cui lo Stato paghi l'affitto al posto degli inquilini morosi. Altre misure cercano poi di ricondurre sul mercato immobiliare i numerosi edifici abbandonati (sono oltre 700 mila in tutto il paese, circa 50 mila solo a Lisbona), incentivandone la vendita allo Stato con forti sgravi fiscali sul ricavato, oppure finanziandone il restauro per poi obbligare i proprietari ad affittarli. Per i locatori sarà anche più difficile, nel passaggio da un contratto a un altro, alzare troppo i prezzi al di là di un normale aggiornamento al tasso d'inflazione. Per combattere gli effetti dell'internazionalizzazione del mercato immobiliare portoghese è prevista inoltre l'abolizione dei golden visa, che avevano attratto grossi investitori stranieri in cambio di permessi di soggiorno; mentre, per evitare la fuga dei proprietari sul mercato del turismo e dei contratti di locazione breve, il governo bloccherà le nuove licenze in tutte le aree urbane e applicherà ulteriori sgravi fiscali a chi sposta l'immobile sul mercato dei contratti di lunga durata.
Il piano illustrato ieri dal premier Costa, affiancato dal ministro delle Finanze Fernando Medina (già sindaco di Lisbona) e dalla nuova ministra per le Politiche abitative Marina Gonçalves, resterà aperto alla consultazione pubblica per un mese e ha destato subito interesse, ma anche molti dubbi e aperte critiche. Secondo alcuni analisti avrà effetti perversi e non farà che aumentare contratti in nero ed evasione fiscale.
Intanto gli impresari del settore della locazione breve hanno addirittura annunciato una serrata durante la prima settimana di agosto, quando a Lisbona si svolgerà la Giornata mondiale della gioventù ed è previsto l'arrivo di almeno un milione di pellegrini per vedere il Papa.(ANSAmed).