"La revisione delle norme sul lavoro intrapresa dal 2017 ha portato ad alcuni evidenti miglioramenti in favore dei due milioni di lavoratori migranti presenti in Qatar, centinaia di quali coinvolti nella realizzazione di progetti essenziali per lo svolgimento dei Mondiali di calcio - afferma l'organizzazione nel rapporto -. Tuttavia, la mancata effettiva applicazione e attuazione di queste norme continua a compromettere l'impatto benefico sui lavoratori migranti. Migliaia di essi vanno ancora incontro a ritardi o mancati versamenti dei salari, diniego dei giorni di riposo, insicurezza sul lavoro, ostacoli al cambiamento di lavoro e all'accesso alla giustizia, mentre migliaia di decessi restano .
"Sebbene negli ultimi cinque anni il Qatar abbia fatto importanti passi avanti nel campo dei diritti dei lavoratori, è ampiamente chiaro che c'è ancora una grande distanza da colmare.
Migliaia di lavoratori rimangono bloccati nel consueto circolo di sfruttamento e violenza grazie alle scappatoie legali e all'insufficiente attuazione delle riforme", ha dichiarato Steve Cockburn, direttore del programma Giustizia sociale ed economica di Amnesty International.
"È fondamentale che il Qatar s'impegni a migliorare le condizioni di lavoro anche nel lungo periodo - ha aggiunto -. Il progresso non dovrà interrompersi una volta che lo spettacolo dei Mondiali di calcio avrà lasciato Doha" . (ANSAmed).