L'Ft ricorda che il fondatore dell'Eni Enrico Mattei "cercò di sostenere lo sviluppo delle risorse naturali dei Paesi africani per aiutare il continente a massimizzare il suo potenziale di crescita economica e facilitare l'indipendenza energetica dell'Italia". "Gli esperti italiani del settore - scrive - ritengono che la profonda conoscenza del continente africano da parte dell'Eni" e "i suoi legami commerciali di lunga data con i Paesi del Medio Oriente potrebbero trasformarsi in una risorsa nazionale nel momento in cui l'Europa lavora per assicurarsi nuove fonti energetiche". Il quotidiano ricorda quindi le mosse recenti dell'Eni (la jv con QatarEnergy o i nuovi accordi di fornitura con l'Algeria) e i suoi piani di crescita nell'area. "Eni e Snam, che già gestiscono parti del gasdotto Trans Mediterranean Pipeline dall'Algeria all'Italia settentrionale, hanno un ruolo importante da svolgere, secondo gli esperti del settore in Italia", afferma quindi rispetto alle intenzioni dei governi europei di investire nelle infrastrutture esistenti per incrementare i flussi dalla regione.
"Un altro ambito in cui l'Italia potrebbe cogliere opportunità è quello della transizione energetica", visto l'"enorme potenziale di energia rinnovabile" dei Paesi del Nord dell'Africa e la possibilità che la regione diventi un hub di produzione di idrogeno verde, "progetto di cui Snam discute da anni". Per il Financial Times, che cita esperti del settore, "l'Italia dovrebbe anche fare tesoro dell'esperienza di Enel", come "uno dei principali produttori di energie rinnovabili in Europa e possiede già un grande produttore di pannelli solari con sede in Sicilia, e potrebbe aiutare l'Italia a diventare un operatore leader nell'espansione dell'industria energetica del Nord Africa". (ANSAmed).