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Terremoto 7.8 in Turchia e Siria, almeno 830 i morti

Maggioranza in nord siriano. Mobilitati soccorsi internazionali

06 febbraio, 11:06

(ANSAmed) - ISTANBUL, 06 FEB - Almeno 830 persone hanno perso la vita per il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria, il cui bilancio è destinato a salire ancora perché ci sono moltissime persone ancora sotto le macerie, e che a provocato anche migliaia di feriti e distrutto centinaia di case ed edifici.

Colpite le province turche di Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras e in Siria, oltre alle zone sul confine turco, anche le città di Aleppo, Latakya, Tartus e Hama. Paura anche in Libano, dove il terremoto è stato avvertito con forza.

Finora, infatti, si contano almeno 284 morti in Turchia, almeno 427 nelle zone della Siria controllate dal governo e oltre 120 nelle aree del Paese controllate dai ribelli.

La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi.

Il sisma è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora italiana) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano.

Oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell'Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel III secolo d.C..

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, viene costantemente informato sulla situazione. . Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato che Mosca è pronta a fornire tutta l'assistenza necessaria ad Ankara, mentre il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell'Ue sta coordinando l'invio di squadre di soccorso dall'Europa, menre l'Italia - ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani - ha messo a disposizione le sue strutture della protezione civile. (ANSAmed).

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