Quotidiano Energia - A seguito del rincaro dei prezzi dell’energia, una quota crescente dei risparmi ottenibili attraverso misure di efficienza è ormai a costo zero o addirittura negativo. E’ la conclusione del report “Update on energy price assumptions on economic potential savings”, commissionato a Icf, Eclareon e CE Delft dalla Commissione Ue.
Il report, che rappresenta un aggiornamento del precedente rapporto del 2021, rileva che, da un punto di vista tecnico, nella Ue sono potenzialmente possibili al 2030 risparmi di energia per 200,1 milioni di tep (o del 22,6%) rispetto allo scenario di consumo “business as usual” calcolato da Eurostat in 887,2 mln tep.
Il potenziale di risparmio “economico”, cioè da misure ripagate dal minore consumo, è pari invece a 167,3 mln tep, equivalenti al 18,9% dello scenario business as usual.
Suddiviso per settori, il maggior potenziale di risparmio economico è nell’industria (64,7 mln tep o il 23,5%), mentre il comparto del commercio può ottenere una riduzione dei consumi del 18,5% (23,6 mln tep), il residenziale del 24,8% (58,5 mln tep) e il trasporto su strada del 8,2% (20,5 mln tep).
Il report include un allegato con la suddivisione dei dati per Paesi, che non è stata però aggiornata. In Italia è indicato, a fronte di una proiezione di consumi Eurostat al 2030 di 109,87 mln tep, un potenziale di risparmio tecnico del 24% (26,55 mln tep) ed economico del 16% (17,7 mln tep).
In particolare, l’industria italiana potrebbe risparmiare a costo zero o con benefici economici 6,39 mln tep (-24%), quasi pari ai 6,62 mln tep (25%) tecnicamente possibili. Quanto ai trasporti, il risparmio economico è del 4% o di 1,49 mln tep (tecnico 9% o 3 mln tep), mentre nel residenziale è del 19% o 6 mln tep (37% o 11,78 mln tep) e nel commercio del 20% o 3,7 mln tep (27% o 5,16 mln tep il potenziale tecnico).
Il rapporto fornisce infine suggerimenti ai diversi Stati Ue sui settori in cui spingere maggiormente per ottenere i migliori risultati. Nel caso dell’Italia si insiste sull’edilizia, raccomandando di “continuare a investire nel rinnovo degli edifici esistenti aumentando i finanziamenti e i requisiti” e di “incoraggiare nelle nuove costruzioni gli edifici net-zero e ad alta efficienza”.
Inoltre, il nostro Paese dovrebbe promuovere campagne per le famiglie mirate a stimolare il risparmio e l’efficienza.