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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Price cap gas, Simson: “Il meccanismo sarà esteso a tutti gli hub”

La commissaria Ue all’Europarlamento: “Stati e compagnie devono ridurre import Gnl russo, prolungamento obiettivi risparmio, iniziativa per il biometano e strategia per le pompe di calore”. La Commissione spaccata sul nucleare (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - La Commissione europea proporrà di estendere “a tutti gli altri hub” della Ue il Meccanismo temporaneo di correzione del mercato (Mcm), il sistema in vigore dal 15 febbraio che ha introdotto il cosiddetto “price cap” al gas al Ttf olandese. Lo ha annunciato ieri la commissaria all’Energia Kadir Simson, intervenendo alla commissione Itre dell’Europarlamento a un anno dalla presentazione del piano REPowerEU.


Simson non ha fornito ulteriori indicazioni, ma secondo una bozza di regolamento delegato della Commissione rivelata da “Contexte” il Mcm sarà esteso ad altri 10 virtual trading point (Vtp) europei con i medesimi parametri del Ttf (il tetto scatterà con una quotazione month-ahead di oltre 180 €/MWh per tre giorni consecutivi e uno spread tra il Ttf month-ahead e il “prezzo di riferimento” internazionale pubblicato quotidianamente da Acer superiore a 35 €/MWh negli stessi tre giorni).

Anche nei nuovi hub il meccanismo sarà applicato ai contratti futuri da un mese a un anno.

Il regolamento delegato, che dovrebbe essere adottato dalla Commissione entro fine mese, arriva dopo il recente invito di Acer ed Esma ad estendere il Mcm ai Vtp con maggiore liquidità.

Tornando a Strasburgo, Simson ha riassunto la “trasformazione senza precedenti” resa possibile da REPowerEU, con un crollo della quota del gas russo sui consumi Ue scesa ormai all’8% grazie a un aumento delle forniture da altri Paesi superiore del 10% alla previsione iniziale del piano. A questo hanno contribuito anche i 3 nuovi terminali Gnl avviati sinora, cui se ne aggiungeranno altri 5 nel 2023, per una capacità totale di 50 mld mc/anno.

La commissaria ha tuttavia richiamato gli Stati e le compagnie Ue a ridurre le importazioni di Gnl russo, di cui l’anno scorso sono stati importati circa 20 mld mc. “Penso che possiamo e dobbiamo sbarazzarci completamente del gas russo il prima possibile e incoraggio perciò tutti gli Stati membri e tutte le società a smettere di acquistare Gnl russo e a non firmare nuovi contratti con i fornitori russi una volta scaduti quelli esistenti”, ha detto Simson, che ha comunque escluso un embargo al gas di Mosca.

Le varie misure introdotte da Bruxelles, ha detto ancora la commissaria, “ci hanno aiutato a ridurre i prezzi del gas e dell’elettricità, oggi sensibilmente più bassi rispetto all’anno scorso”. Tra le misure citate le norme per il riempimento degli stoccaggi, “attualmente pieni al 57% della capacità, più del doppio di un anno fa”, e per la riduzione del consumo di gas, che con un calo di oltre il 19% tra agosto 2022 e gennaio 2023 “ci ha aiutato a risparmiare 42 mld mc”.

Il tutto, ha sottolineato Simson, “senza far deragliare la transizione”. Nel 2022, infatti, “le emissioni di CO2 europee sono diminuite del 2,5% ed è stata generata più elettricità da eolico e solare che da gas”.

Ma non per questo “possiamo illuderci che le cose siano diventate facili”, ha ammonito la numero uno dell’energia Ue, spiegando che “restano molte incertezze” e che “sia il 2023 che il 2024 saranno impegnativi”.

Simson ha perciò confermato che la Commissione proporrà agli Stati membri di prolungare fino al prossimo anno la riduzione del 15% dei consumi di gas prevista dal regolamento 2022/1369, in scadenza il 31 marzo.

Prima della fine dell’anno sarà poi lanciata “un’iniziativa pratica per promuovere il biometano” e una strategia per lo sviluppo delle pompe di calore.

Interpellata in conferenza stampa sulla posizione dell’esecutivo comunitario in merito al nucleare, la commissaria ha assicurato la “neutralità tecnologica” del nuovo market design elettrico ma rivelando un sostanziale sostegno a questa fonte. “Il nucleare sta tornando in tutto il mondo e molti Stati membri ci stanno già lavorando”, ha affermato. Le due principali questioni al momento sul tappeto, ha aggiunto, sono “la sicurezza degli approvvigionamento di combustibile nucleare, perché ci sono 5 Stati Ue che ancora dipendono dalla forniture russe, e la promozione dei piccoli reattori modulari attraverso la creazione di un’industria europea per il settore”.

Simson non ha potuto però chiarire se il nucleare figurerà tra i settori inclusi nel piano industriale Ue Net Zero Industry Act. “Non è stato ancora definito, la decisione spetterà al collegio dei commissari”, ha detto Simson evidenziando così divisioni anche all’interno della stessa Commissione Ue.