Quotidiano Energia - Dal 9 marzo l’Italia sta esportando gas attraverso i nodi di Passo Gries e Tarvisio, a seguito di una serie di scioperi in Francia che hanno ridotto la capacità di importazione Gnl, oltre che la produzione elettrica e delle raffinerie.
I sindacati sono tornati in agitazione per la riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron, che questa settimana è al passaggio decisivo al Senato e all’Assemblea Nazionale.
Con l’Eliseo che si rifiuta di ricevere i sindacati, i lavoratori del settore energetico stanno portando avanti una serie di iniziative in tutto il Paese.
La settimana scorsa si sono fermati tutti i quattro terminali Gnl transalpini (Montoir, Fos Cavaou, Fos Tonkin e Dunkerque) e la rigassificazione europea è scesa al livello più basso dallo scorso ottobre. Sono di conseguenza aumentate le importazioni francesi e i prelievi dagli stoccaggi in tutto il continente.
In Francia, secondo Argus, i prelievi dai depositi hanno coperto tra il 6 e l’11 marzo il 60% circa dei consumi, contro il 46% medio di gennaio e febbraio.
La struttura degli scambi di gas mostra negli ultimi giorni un deciso mutamento, con l’interruzione delle esportazioni francesi verso Germania e Belgio e un export da Spagna e Italia. Secondo i dati di Snam, dal 9 marzo il flusso a Passo Gries è costantemente in esportazione, come quello al nodo del Tag di Tarvisio utilizzato per soddisfare la domanda tedesca attraverso l’Austria.
Il Belgio ha dovuto ridurre le esportazioni di gas verso la Germania al livello più basso da un anno e, per la prima volta da gennaio, ha importato dall’Olanda.
Il sistema “ship tracking” di Kpler mostra la settimana scorsa consegne di Gnl all’Europa e alla Turchia in calo di quasi il 19% rispetto ai sette giorni precedenti a meno di 3,2 miliardi di mc. Questa settimana è previsto l’arrivo di 3,3 mld mc attraverso 37 metaniere, ma 7 di queste hanno una destinazione programmata in Francia e potrebbero dunque essere dirottate verso altri terminali.
Kpler prevede che l’import europeo di Gnl sarà a marzo al livello mensile più basso dallo scorso ottobre.
Complice anche un ritorno del freddo, i prezzi del gas in Europa sono tornati a crescere. Il Ttf month-ahead è passato dai 43,38 €/MWh del 9 marzo ai 49,86 €/MWh del 13 marzo, mentre l’indice Acer del Gnl sbarcato nella Ue è salito nello stesso periodo da 39,97 a 42,12 €/MWh.
Sul fronte elettrico, Edf ha indicato venerdì una riduzione della capacità disponibile a causa degli scioperi di 11.500 MW, di cui 4.100 MW nucleari, 1.160 MW termici e 5.890 MW idroelettrici.
Gli scioperi hanno riguardato anche le raffinerie e i depositi di carburanti, ma per ora con un impatto limitato sulle forniture di prodotti alle stazioni di servizio.