Quotidiano Energia - Bruxelles frena sul piano del Governo tedesco per mettere un tetto ai prezzi dell’elettricità, che prevede un cap di 6 cent€/kWh sull’80% dei consumi delle imprese fino al 2030 (QE 8/5).
La vice-presidente esecutiva della Commissione Ue responsabile della Concorrenza, Margrethe Vestager, ha incontrato ieri a Berlino il promotore del piano, il vice-cancelliere e ministro dell’Economia e del Clima tedesco Robert Habeck, assieme al ministro delle finanze Christian Lindner e ad alcuni membri della commissione Economia del Bundestag.
Durante l’incontro Vestager ha spiegato che le sovvenzioni alle grandi aziende devono essere gestite con “grande attenzione”, considerato che le impese di altri Paesi Ue non hanno le stesse opportunità.
In ogni caso, ha detto la vice-presidente Ue, “non abbiamo ancora abbastanza informazioni sul piano del Governo tedesco per valutarlo in modo approfondito”, anche se in linea generale “non è facile sovvenzionare l’energia per le grandi aziende”. La Commissione, comunque, “vigilerà rigorosamente sulle norme sugli aiuti di Stato per garantire che nessun Paese abbia un vantaggio competitivo rispetto ad altri”.
Proprio per per garantire che tutti gli Stati Ue possano applicare una tariffa elettrica speciale per l’industria simile a quella tedesca indipendentemente dal loro margine di manovra fiscale, Habeck ha proposto la creazione di un programma europeo temporaneo sulla falsariga di Sure, che metterebbe a disposizione dei 27 prestiti a basso costo garantiti dalla Ue.
Vestager non ha voluto commentare la proposta, ricordando però che la Commissione sta lavorando alla creazione di un “Fondo sovrano europeo”, che assumerà anche la funzione di bilanciamento dei sussidi dei singoli Stati membri.
La responsabile alla Concorrenza ha infine sottolineato che la proposta di riforma del market design Ue permetterà alle aziende di pianificare con maggiore sicurezza il costo futuro dell’elettricità, grazie alle norme per facilitare la firma di Ppa di lungo-termine.