(ANSA) - ROMA, 19 LUG - In Italia sei malati reumatologici su
dieci sono soddisfatti di come viene gestita la malattia, ma
poco meno di uno su due (il 48%) non apprezza come viene
trattato il dolore, uno dei sintomi più frequenti e temuti di
queste patologie autoimmuni. Di rilievo è l'impatto psicologico:
il 94% dei pazienti crede che sia molto impattante. È quanto
emerge da un recente sondaggio online promosso dall'Anmar Onlus
(Associazione nazionale malati reumatici) in collaborazione con
i medici specialisti dell'Osservatorio Capire. Poco meno di un
paziente su quattro (il 23%) ha ottenuto una diagnosi corretta
della patologia dopo 4 o più anni dall'inizio dell'insorgenza.
"Dolore e impatto psicologico sono due aspetti fondamentali
legati alle malattie reumatologiche ma risultano ancora
sottovalutati - afferma Silvia Tonolo, presidente di Anmar Onlus
- Non va dimenticato che molte patologie interessano uomini e
donne in età lavorativa che non sempre riescono a proseguire con
le loro mansioni proprio a causa delle condizioni di salute.
Spesso non si riesce a gestire a livello ambulatoriale il dolore
e il paziente viene lasciato solo e si può arrivare ad una
pericolosa 'autogestione'".
Per Francesco Ciccia, ordinario di Reumatologia dell'Università
degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, "il forte dolore è
uno dei principali bisogni insoddisfatti dei pazienti
reumatologici". Ciccia sottolinea come "strettamente collegato a
questa sintomatologia" ci sia "anche il tema delle diagnosi
tardive". "Un tempo troppo lungo per individuare la malattia
incide negativamente anche sulla qualità di vita - aggiunge - Si
calcola che ben otto pazienti su dieci colpiti da artrite
reumatoide anche se trattati con farmaci biologici sviluppano
comunque dolore". (ANSA).