(ANSA) - ROMA, 30 AGO - Cresce la preoccupazione dei pazienti
reumatici per la crescente difficoltà di ottenere, specialmente
in alcune Regioni, il farmaco prescritto dal medico reumatologo.
La denuncia è contenuta in una lettera inviata agli assessori
regionali di Lazio e Toscana firmata da Silvia Tonolo,
presidente di Anmar (Associazione Nazionale Malati Reumatici) e
dalle rappresentanti delle Associazioni territoriali di Toscana
e Lazio (Atmar e Almar) Paola Grossi e Sara Severoni.
I pazienti, in particolare, chiedono che sia tutelata
l'autonomia decisionale del medico che liberamente sceglie quale
farmaco sia più appropriato per la cura del proprio paziente;
che siano garantiti la prescrivibilità e l'approvvigionamento
dei farmaci non aggiudicatari di gara e di quelli non ammessi,
oltre che la loro rimborsabilità da parte del Servizio Sanitario
Nazionale. Inoltre "non vi deve essere nessuna sostituibilità
automatica su sollecitazione del farmacista-dispensatore che non
sia stata approvata dal medico specialista e stabilita su
evidenze scientifiche, come accade invece in alcune regioni".
In alcune regioni, in particolare nel Lazio e in Toscana,
spiega Tonolo, "i malati sono costretti ad affrontare non solo
la sofferenza per la gestione della patologia, spesso in
aggiunta ad altre comorbidità, ma anche la fatica per gli
spostamenti in altre Regioni per la ricerca del farmaco indicato
dal medico. Ci chiediamo come sia possibile accettare che ai
malati vengano garantite cure diverse in base alla Regione in
cui si trovano e, talvolta, a seconda dell'azienda sanitaria di
riferimento". Il trattamento farmacologico prescritto dallo
specialista che conosce la nostra storia clinica, conclude
Tonolo, "diventa per noi fondamentale ed ogni mancata o tardiva
somministrazione danneggia la nostra salute. Farmacisti ed
economisti tengano conto anche di questi aspetti e non abbiano a
cuore solo obiettivi di risparmio". (ANSA).