I Patrioti per l'Europa fanno quadrato intorno a Matteo Salvini, ma il caso Vannacci si prende la scena. Radunati nella sala stampa di Strasburgo per mostrare la loro solidarietà al leader leghista sul caso Open Arms, gli eurodeputati sovranisti hanno dovuto loro malgrado fare i conti con il finale di una saga interna - quella che ha l'ex generale per protagonista - iniziata a luglio con le proteste dell'ala dei lepenisti sulle esternazioni poco 'politically correct' del politico italiano.
"Allo stato attuale, il signor Vannacci non è più vicepresidente del gruppo dei Patrioti per l'Europa perché le sue funzioni sono state sospese", ha spiegato il capodelegazione del Rassemblement National, Jean-Paul Garraud, offrendo il suo chiarimento dopo che la carica era scomparsa anche dal sito del Parlamento europeo. La doccia fredda arrivata sul finire della conferenza stampa non ha comunque intaccato la prova di solidarietà dei Patrioti nei confronti di Salvini.
"La posizione" del gruppo "è chiara, i confini devono essere protetti e le ong devono smettere di trasportare i clandestini in Europa", ha affermato l'eurodeputata ungherese di Fidesz, Kinga Gal, aprendo l'incontro con i media. A sostegno del leader della Lega anche la delegazione francese che, per bocca dello stesso Garraud gelido invece con Vannacci, ha fatto sapere di sostenere "con forza Salvini, non solo per prossimità alle sue politiche", ma anche a difesa della "legalità" davanti a una magistratura che ha "preso decisioni politiche che non le competono".
Parole di supporto sono giunte anche dalle file degli spagnoli di Vox: "Se c'è una legge che dice che una persona può essere arrestata perché ha difeso i confini del proprio Paese, allora quella legge va cambiata", ha attaccato Jorge Buxadé Villalba. A differenza dell'intera delegazione della Lega, presente al gran completo, e dei rappresentanti di tutti i partiti dei Patrioti, la sedia di Vannacci è rimasta a lungo vuota. Poi, quando mancavano ormai pochi minuti alla fine della conferenza stampa, il generale è arrivato per poi allontanarsi di nuovo tra i corridoi di Strasburgo dribblando le domande dei cronisti.
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