BRUXELLES - La difesa dei principali indagati nel cosiddetto Qatargate segna un punto a suo favore: il Comitato R - l'organo indipendente responsabile del controllo dei servizi di intelligence che fa capo al Parlamento federale belga e che può essere assimilabile, con alcune differenze, al Copasir italiano - dovrà pronunciarsi sulla regolarità dell'operato degli 007 nel quadro delle indagini sul presunto scandalo di corruzione scoppiato il 9 dicembre 2022 in seno al Parlamento europeo. La decisione è stata presa dalla Corte d'appello del tribunale di Bruxelles, accogliendo il ricorso avanzato dagli ex eurodeputati indagati Eva Kaili e Andrea Cozzolino.
Si aggiunge così un nuovo tassello al complesso quadro del riesame delle indagini, avviato nel settembre 2023 su richiesta degli stessi indagati. L'iter procede ormai da un anno lungo quattro direttrici: il ruolo svolto dai servizi segreti, la possibile violazione dell'immunità parlamentare, l'imparzialità del giudice istruttore Michel Claise - costretto poi a fare un passo indietro per un sospetto conflitto d'interessi -, e l'attendibilità delle confessioni rese dall'ex eurodeputato pentito Pier Antonio Panzeri, ritenuto l'anima della presunta trama di corruzione orchestrata per favorire gli interessi di Qatar, Marocco e Mauritania.
Il riesame procede in parallelo alle indagini preliminari, ferme però al palo ormai da tempo. Il Comitato R sarà chiamato a emettere "un parere scritto sulla legalità dei metodi di raccolta dei dati effettuati" dai servizi e, in particolare, sulla possibile violazione dell'immunità parlamentare.
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