STRASBURGO - Gli eurodeputati della Sinistra, al termine del discorso di Viktor Orban alla Plenaria, hanno intonato a gran voce "Bella Ciao" alzandosi in piedi e tra gli applausi di diversi colleghi. La presidente Roberta Metsola dopo alcuni secondi ha invitato più volte gli eurodeputati a smettere di cantare. "Ok, ok, non siamo all'Eurovision...", ha spiegato sorridendo
Nel suo intervento in plenaria, il premier Orban parla della creazione di hotspot fuori dall'Unione europea. "Le frontiere europee vanno difese. Io vi prometto che senza creazione di hotspot esterni non potremo tutelare l'Ue dall'immigrazione clandestina. C'è solo una soluzione: possiamo fare entrare solo chi ha ricevuto l'autorizzazione previamente". Lo ha detto il premier Viktor Orban nel suo intervento all'Eurocamera sulle priorità della presidenza ungherese dell'Ue. "Il sistema di asilo oggi non funzione. L'immigrazione clandestina ha alimentato la violenza contro le donne, l'antisemitismo e l'omofobia", ha attaccato.
"Creiamo un sistema Schengen vero e proprio, una sorta di Consiglio Schengen con la partecipazione dei capi di Stato e di governo", ha spiegato Orban sottolineando che il modello potrebbe essere quello dell'Eurosummit. "Istituzionalizziamo una sorta di vertice dei Paesi Schengen", ha spiegato, osservando che la presidenza ungherese "propone altresì che prima del 2024 si possa completare l'adesione della Romania e Bulgaria a Schengen". "La migrazione non è sufficiente a compensare la riduzione naturale ella popolazione europea. Questo significa che l'Europa entrerà in una fase storica in cui la produzione e l'aumento del Pil non saranno sostenuti dall'aumento della popolazione e quindi della manodopera, ciò rappresenta una sfida enorme", ha aggiunto.
Sul Green Deal, Orban "In virtù del Green Deal avremmo dovuto creare molti posti di lavoro, però la decarbonizzazione potrebbe portare alla riduzione della produzione economica e dell'occupazione. Il settore automobilistico è uno degli esempi più fulgidi di questa mancanza di lungimiranza perché applichiamo la politica climatica senza una politica industriale europea".
"Vogliamo continuare ad essere un baluardo di libertà. Siamo membri dell'Ue non per quello che è ma per quello che potrebbe essere. Noi abbiamo interesse a che l'Ue abbia successo. Rendiamo l'Europa di nuovo grande". Lo ha detto il premier Viktor Orban nel suo intervento all'Eurocamera sulle priorità della presidenza ungherese dell'Ue.
Anche von der Leyen, nel suo intervento a Strasburgo, reagisce alle parole di Orban: "Come può essere che il governo ungherese inviti i russi nell'Ue senza ulteriori controlli aggiuntivi? Questo rappresenta un rischio per la sicurezza non solo per l'Ungheria ma per tutti e 27. Come può l'Ungheria consentire a forze di polizia cinesi di operare, questo non significa rafforzare la sovranità europea ma aprire una porta sul retro all'interferenza straniera". "Il mondo è stato testimone delle atrocità russe in Ucraina. Ma c'è ancora chi dà la colpa della guerra non all'invasore ma all'invaso. Non alla voglia di potere di Putin ma di libertà del popolo ucraino. Mi domando: sarebbe stata data la colpa agli ungheresi per l'invasione sovietica del 1956? O ai cechi per l'oppressione nel 1968? O ai lituani per il giro di vite del 1991? Possiamo avere storie e lingue diverse In Europa, ma non c'è lingua in cui pace è sinonimo di resa".
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