BRUXELLES - Una rete di oltre 3mila chilometri di gasdotti riconvertiti al passaggio dell'idrogeno per collegare il Nord Africa prima con l'Italia e poi con Austria e Germania attraverso l'energia verde. A margine del Consiglio Energia a Bruxelles, Roma, Vienna e Berlino hanno suggellato l'intesa firmando una dichiarazione d'intenti per lo sviluppo del Corridoio meridionale dell'idrogeno, il cosiddetto 'Corridoio SoutH2' che dal Nord Africa - dove sarà prodotta la maggior parte dell'idrogeno rinnovabile - passerà dalla Sicilia per risalire la Penisola e approdare negli altri due Paesi dell'Europa continentale, contribuendo a raggiungere gli obiettivi dell'Ue di importare 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030, come previsto dal maxi piano energetico RepowerEu.
Il progetto è stato inserito a novembre da Bruxelles nell'ultimo elenco delle opere di interesse comune (Pci) dell'Ue, che ne riconosce il potenziale "chiave" per trasportare idrogeno "verso le aree industriali europee e sostenere la loro decarbonizzazione", oltre a essere un punto di contatto con i "nostri partner in Nord Africa", ha detto la commissaria per l'energia, Kadri Simson, presente alla cerimonia della firma. Nell'ambito dei piani di Bruxelles per dar vita a una vera dorsale europea dell'idrogeno, il Corridoio Sud utilizzerà buona parte delle infrastrutture esistenti riconvertite per il trasporto dell'idrogeno, mettendone in cantiere di nuove se sarà necessario.
Le quattro infrastrutture portanti del Corridoio saranno gestite da altrettanti operatori del sistema di trasmissione: Snam in Italia, TAG (Trans Austria Gasleitung) e GCA (Gas Connect Austria) in Austria e Bayernets per la Germania, che guideranno la realizzazione del progetto. Secondo le stime, l'intera infrastruttura sarà operativa già nel 2030 e avrà una capacità di importazione di idrogeno di 4 milioni di tonnellate all'anno dal Nord Africa, coprendo il 40% dell'obiettivo di importazione fissato da REPowerEu. "È un progetto importante per i nostri Paesi, per l'Europa e per l'Africa", ha rivendicato in una nota il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ricordando che "sviluppare il potenziale energetico pulito del continente africano e collegarlo all'Europa è una priorità del governo". Per Vienna il progetto "sarà cruciale per l'avvio di un mercato europeo" dell'idrogeno, ha sottolineato la ministra austriaca per l'Azione per il Clima e l'Energia, Leonore Gewessler, mentre per l'omologo tedesco, Robert Habeck, l'infrastruttura sarà indispensabile per rifornire di idrogeno le regioni meridionali della Germania. "E' possibile compiere un passo importante verso la costruzione di una rete europea dell'idrogeno completamente interconnessa", ha detto.
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