di Federico Colosimo
"La Ryder Cup è un orgoglio. Un'occasione irripetibile, da sfruttare. Francesco Molinari mi piace molto: è diventato un grande giocatore. Quanto al rientro di Woods mi ha emozionato: lui è il numero uno. A Wentworth la vittoria più bella. Rigiocherei il play off del British Open, ma quel secondo posto ancora mi emoziona". Primo italiano a giocare per l'Europa nella Ryder Cup (3 le edizioni disputate), Costantino Rocca è il mito della storia del golf nazionale. Il suo grande rimpianto la medaglia d'argento all'Open Championship del 1995, in cui fu sconfitto solo agli spareggi - entrando così definitivamente nel gotha della disciplina - dallo statunitense John Daly sull'Old Course di St.Andrews (in Scozia, nel tempio del golf). Nel 1996, in Inghilterra, la vittoria più importante della carriera, nel Volvo Pga Championship. "Un successo - rivela Rocca - incredibile. Ottenuto al Wembley del golf". Un anno dopo, un'altra grande soddisfazione, quella di aver battuto in Spagna forse il più grande giocatore di tutti tempi: Tiger Woods. Un trionfo ottenuto nel singolo durante la Ryder Cup del 1997. "Un ricordo bellissimo, ancora oggi. A proposito, il ritorno in campo di Woods nell'Hero Challenge alle Bahamas è stato davvero grandioso. Ha giocato benissimo e credo che adesso avrà bisogno di 5-6 mesi per tornare in forma ed affinare i suoi colpi. Sono sicuro che ce la farà. Magari non tornerà ad essere il numero uno al mondo, ma Woods è il golf. Il suo rientro è fondamentale per tutto il movimento". Sposato con Antonella, due figli (Chiara e Francesco), Rocca ha appena compiuto 61 anni. Ricevendo gli auguri di tutto il mondo dello sport, a partire da quelli del presidente del Coni Giovanni Malagò. "Un messaggio, il suo, che mi ha fatto davvero piacere". Gli anni passano ma le sue imprese restano. "Essere ricordati ancora oggi - rivela - è bellissimo. Sto ritirando più premi alla carriera ora di quando vincevo. Forse in Italia si scoprono troppo tardi i risultati ottenuti da determinate persone, in questo caso sportivi. Sono un uomo fortunato, che nella vita è riuscito a fare quello che più gli piaceva. Divertendosi. Ma spero vivamente che qualcuno possa superarmi. Solo così il golf, uno sport davvero per tutti, potrà avere il successo che merita.
La Ryder Cup 2022 (che si giocherà a Roma all'interno del Marco Simone Golf & Country Club), in questo senso, può essere un grande trampolino di lancio. Tutte le nazioni al mondo vorrebbero avere la fortuna di ospitare questo evento. Che dura appena 3 giorni ma garantisce praticamente lo stesso share di Olimpiadi e mondiali di calcio, che al contrario durano un mese.
La Federazione sta facendo un buon lavoro, bisogna avere il coraggio d'investire e di puntare sui giovani. Evitando sprechi e figuracce che l'Italia non può più permettersi. 'Il mio erede?' Spero possa nascere presto. Francesco Molinari è diventato un ottimo giocatore. Competere con i migliori al mondo, sul PGA Tour, è stato importantissimo per la sua carriera. Ha affinato lo swing e migliorato il gioco corto.
Adesso crescere spetta ai vari Manassero, Bertasio e Paratore.
Hanno le carte in regola per farlo ma devono sfruttare il loro momento. Sono fiducioso, in Italia ci sono parecchi ragazzi che possono arrivare in alto. Bisogna volerlo".