(v. 'Legora de Feo eletto...' delle 15.17)
(ANSA) - ROMA, 03 LUG - "I fondi del Pnrr per il comparto
portuale vanno spesi ma non con investimenti a pioggia. Il
settore privato darà il suo contributo per ammodernare le
infrastrutture ma va assicurata una uniformità dei canoni fra i
diversi scali e una nostra maggiore rappresentanza nella
governance". Lo afferma il neo presidente di Uniport
(l'associazione che rappresenta i terminalisti e le imprese
portuali) Legora De Feo in una intervista con l'ANSA secondo cui
"noi come imprese affrontiamo la crescita dei prezzi, dei canoni
difformi fra porto e porto e un calo dell'export che riduce il
traffico". "Dialoghiamo, come di dovere, con il governo" che ha
compreso l'importanza strategica del comparto ma guardando poi
"all'effettiva attuazione delle norme e provvedimenti".
Centrale, spiega, è un maggior coinvolgimento del settore
privato nei piani delle autorità portuali sul fronte della
governance per mettere fin a una visione dirigistica. "E regole,
anche sugli investimenti, uguali fra loro. Non è possibile avere
16 autorità portuali che agiscono come 16 repubbliche autonome.
Se investo a Napoli milioni di euro sulle gru non ho dei
benefici sul canone mentre in altri porti sì". Indispensabile
poi è l'ultimo miglio ferroviario e in generale una maggiore
presenza del ferro al Sud. "Napoli, Bari e Gioia non lo sono e
assistiamo al traffico di migliaia di camion con un impatto
ambientale enorme. Così facendo rischiamo di non raggiungere gli
obiettivi di emissioni fissati dalla Ue" ha concluso. (ANSA).