(ANSA) - ANCONA, 26 MAG - Accrescere le competenze e favorire
l'inclusione digitale di 60mila marchigiani in tre anni: è
l'obiettivo del progetto 'Bussola Digitale: Orientiamo le Marche
verso nuove competenze digitali', percorso regionale di
educazione ai servizi informatici e digitali interattivi
promosso da Regione Marche e finanziato per 3,2 milioni da fondi
Pnrr afferenti alla Misura 1.7.2 per abilitare la popolazione
all'utilizzo delle tecnologie Ict.
L'iniziativa mira alla realizzazione di 74 punti di
facilitazione, distribuiti sul territorio regionale, dove i
cittadini potranno beneficiare di assistenza e formazione sui
temi dell'e-government, dell'accesso alle piattaforme e ai
servizi digitali pubblici e privati. Nei giorni scorsi,
l'assessore alla Digitalizzazione Andrea Maria Antonini ha
incontrato i Comuni, le Unioni e le Università aderenti
all'iniziativa per illustrare insieme ai referenti del settore
Transizione Digitale ed Informatica lo stato di avanzamento del
progetto e le attività in programma.
"Il Pnrr materializza i propri investimenti nei territori, su
temi di interesse collettivo e per servizi davvero utili alla
popolazione - dichiara l'assessore -. L'impiego delle tecnologie
condiziona in modo rilevante il mondo del lavoro, il fare
impresa, la socialità, l'esercizio di una cittadinanza attiva e
persino la propria crescita personale: ecco perché è necessario
favorire le iniziative di sviluppo di competenze digitali da
parte dei cittadini".
Nei centri di facilitazione, al servizio degli utenti ci sarà
un 'facilitatore digitale', non un semplice assistente ma un
abilitatore in grado di rendere i cittadini autonomi
nell'impiego delle tecnologie. "L'introduzione del digitale -
osserva Antonini - non deve essere vissuta come ostacolo alla
fruizione dei servizi ma, al contrario, come opportunità per il
corretto esercizio dei diritti".
Le sedi per la realizzazione dei centri di facilitazione sono
quelle messe a disposizione da Comuni e altri Enti locali,
Università, associazioni dei consumatori e dalla Regione stessa.
Una volta attivato, ciascun centro di facilitazione sarà
inserito in una rete operante in modo omogeneo a livello
nazionale. (ANSA).