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La Cina valuta l'adesione ai volenterosi per l'Ucraina

La Cina valuta l'adesione ai volenterosi per l'Ucraina

Oggi incontro tra le delegazioni di Washington e Kiev e Riad

23 marzo 2025, 07:13

di Stefano Intreccialagli

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Parata militare cinese © ANSA/EPA

Parata militare cinese © ANSA/EPA

Le delegazioni degli Stati Uniti e dell'Ucraina si incontreranno oggi a Riad. Lo riferiscono due fonti informate alla Cnn. L'incontro è stato confermato dal presidente Volydymyr Zelensky su X. Lunedì è invece in programma il colloquio tra la delegazione americana e quella russa, sempre in Arabia Saudita. 

 

La giornata di ieri:

Una questione "delicata", una discussione ancora in fase embrionale, ma che potrebbe trasformarsi nella chiave per far aprire Mosca all'opzione peacekeeper in Ucraina: Pechino starebbe valutando l'ipotesi di unirsi alla coalizione dei volenterosi in vista di una potenziale missione di mantenimento della pace, ha rivelato Welt am Sonntag citando fonti diplomatiche europee.

"I diplomatici cinesi a Bruxelles hanno sondando il terreno" per capire se il coinvolgimento del loro Paese sia "auspicabile" per l'Ue, scrive l'edizione domenicale del quotidiano tedesco Die Welt, mentre cresce il consenso occidentale sull'opzione Caschi Blu dell'Onu.

E si guarda a lunedì, quando a Riad torneranno le delegazioni di Russia, Stati Uniti e Ucraina per colloqui esclusivamente indiretti - nel modello 'shuttle diplomacy' - per provare ad aggiungere un nuovo tassello alla roadmap verso una tregua e la pace. Stando alle stesse fonti europee citate dal Welt am Sonntag, l'inclusione della Cina, tra i più stretti partner della Russia, "potrebbe aumentare le possibilità" che il Cremlino accetti la proposta dei peacekeeper.

L'ingresso di Pechino nel dibattito è un cambio di posizione rispetto a inizio marzo, quando il Dragone aveva bocciato l'idea sottolineando di "non essere parte della crisi" in Ucraina. Ed è già di per sé un segnale verso Mosca, che finora si è detta contraria a qualunque contingente europeo di pace aprendosi invece soltanto alla possibilità di "osservatori" disarmati per una missione civile. Pechino potrebbe infatti essere il tassello necessario a dare corpo all'iniziativa di peacekeeping delineata dalla "coalizione dei volenterosi", che vede i Caschi Blu tra le forze da schierare nelle quattro "linee di interposizione" individuate nel piano allo studio delle cancellerie.

 


 

Quella della missione Onu è infatti considerata l'opzione maggiormente percorribile, perché richiederebbe il consenso della stessa Russia nel consiglio di sicurezza, insieme a Stati Uniti, Francia, Regno Unito e alla Cina, il cui peso nelle discussioni è quindi fondamentale. Resta tuttavia da chiarire se Kiev accetterà l'idea di coinvolgere l'Onu, al momento respinta come inefficace dal Volodymyr Zelensky. I dubbi del presidente ucraino potranno essere chiariti giovedì a Parigi, dove parteciperà all'incontro tra i leader dei volenterosi - al quale sarà presente anche la premier Giorgia Meloni - necessario a "finalizzare" il lavoro sulle garanzie di sicurezza da dare a Kiev.

Ma nel frattempo, gli occhi sono puntati sull'Arabia Saudita dove lunedì è in programma un nuovo round di colloqui indiretti tra le delegazioni di Kiev e Mosca mediati dagli Usa. Nessun faccia a faccia tra russi e ucraini, "saranno discussioni di prossimità, un po' come la 'shuttle diplomacy' in hotel", ha affermato l'inviato speciale di Donald Trump per Ucraina e Russia, Keith Kellogg. Secondo il consigliere di Putin Yuri Ushakov, i colloqui si concentreranno sul proposto cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero.

In ogni caso, Mosca si aspetta "almeno qualche progresso", ha detto Grigory Karasin, che guiderà la delegazione russa a Riad, sottolineando che lui e il collega negoziatore, il consigliere dell'Fsb Sergey Beseda, adotteranno un atteggiamento "combattivo e costruttivo" nei colloqui. Dall'altra parte, un alto funzionario ucraino ha detto all'Afp che la speranza di Kiev è ottenere un accordo "almeno" su un cessate il fuoco parziale che copra gli attacchi all'energia, alle infrastrutture e in mare.

Nel mezzo gli Stati Uniti, che nel loro ruolo di mediatori di certo non danno segnali di buon auspicio all'Ucraina. "Zelensky sta facendo il possibile" ma "si trova di fronte a una nazione nucleare che ha quattro volte la popolazione dell'Ucraina. Quindi deve sapere che verrà schiacciato", ha detto senza mezzi termini l'inviato speciale della Casa Bianca, Steve Witkoff, sottolineando in un'intervista con l'ex anchor di Fox news Tucker Carlson che "ora è il momento migliore per lui per concludere un accordo. Il presidente Trump gli offrirà il miglior accordo possibile che potrà mai ottenere".

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