Sergio Conceiçao in ginocchio con le braccia alzate al 3-2, travolto dalle emozioni, dalle tensioni che lo spingono a fine partita a correre in campo per cercare un duro confronto con Calabria, dal nervosismo di un ko scongiurato nel recupero: è l'immagine che meglio rappresenta la pazza sfida tra Milan e Parma.
Costretti a rimontare per ben due volte, i rossoneri tornano a vincere in campionato, ma per il tecnico portoghese dopo il 3-2 c'è tanto su cui riflettere, mentre agli emiliani usciti da San Siro a mani vuote resta la soddisfazione della prestazione.
Contro una squadra che lotta per la salvezza, il Milan avrebbe dovuto gestire meglio momenti, ritmo e occasioni. E invece si è imposta solo nel recupero segnando tre gol, quattro con quello di Pavlovic annullato per fuorigioco, Leao e Theo Hernandez in panchina, sostituiti nell'intervallo e mai incisivi. Anzi, il francese è colpevole sul primo gol di Cancellieri. Lo stato di forma di Theo Hernandez è ormai un caso da gestire, dopo la doppia prestazione deludente sia in Champions col Girona sia in campionato con il Parma. Altra nota negativa, l'ammonizione di Fofana nel primo tempo che, da diffidato, salterà il derby della prossima settimana. A far discutere sarà sicuramente la lite a fine partita tra Conceiçao e Calabria.
Probabilmente la reazione alla sostituzione avvenuta al 32' per Jovic non è stata ben digerita dal terzino, parole e atteggiamento che forse non sono piaciuti all'allenatore, corso in campo a fine partita per cercare il giocatore entrato a celebrare con i compagni la vittoria in extremis. Solo il blocco dello staff tecnico e dei compagni ha evitato il duro faccia a faccia. Nel lunch match di San Siro accade davvero di tutto e si gioca per gran parte in uno stadio ammutolito che celebra con enfasi la vittoria di Sinner agli Australian Open ma resta in silenzio mentre giocano i rossoneri. Il Milan gioca a ritmi bassi, senza la giusta aggressività. Poi al 25' Theo Hernandez scivola, sbaglia ancora nella fase difensiva, ne approfitta Cancellieri che la sblocca con un bel tiro a giro da fuori area. Morata cerca il pari, ma si fa trovare costantemente in fuorigioco.
Dieci minuti più tardi una ingenuità di Suzuki che, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, spinge Pavlovic prima di deviare con i pugni. Abisso indica il discetto tra le proteste del Parma. Se ne incarica Pulisic, tornato titolare dopo l'infortunio, e il numero 11 rossonero non sbaglia, calcia angolatissimo riequilibrando il risultato. A fine primo tempo, Conceiçao richiama Theo e Leao, un po' per dare la scossa, un po' perché mercoledì c'è la sfida decisiva in Champions. Poco dopo toglie anche Morata. La gara non cambia inerzia. Poco dopo la mezz'ora, Conceiçao cerca il tutto per tutto, toglie Calabria e inserisce Jovic. Ma è il Parma a portarsi avanti, bell'azione degli ospiti, Maignan si immola su Camara ma la palla viene raccolta da Delprato che a quel punto ribadisce in rete. Dalla tribuna arriva l'applauso ironico alla dirigenza rossonera, ma la partita ha ancora molto da raccontare. Al 43' Pavlovic trova il gol di testa, ma da posizione di fuorigioco e l'esultanza si strozza nella gola dei 73 mila di San Siro. Nel recupero ci pensa Reijnders concretizzando la verticalizzazione precisa di Musah. Sembra tutto fatto. Ma il pari non basta al Milan che, guidato dall'entusiasmo, trova al 95' il 3-2 in un'azione rocambolesca con un gol di ginocchio di Chukwueze. Un pazzo Milan che domenica affronterà ancora l'Inter, cercando la terza vittoria e forse il definitivo rilancio.
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